Amoris Laetitia. Se la porta non è stata ancora aperta, forse la chiave è sotto lo zerbino?
Comunicato stampa del Global Network of Rainbow Catholics diffuso da Cammini di Speranza sull’Esortazione Apostolica di Papa Francesco “Amoris Laetitia”, 9 aprile 2016
La risposta di Papa Francesco ai Sinodi dei Vescovi cattolici su matrimonio e famiglia del 2014 e 2015, l’Esortazione Apostolica, “Amoris Laetitia” (La gioia dell’Amore), solleva a livello complessivo più domande che risposte per i cattolici LGBTQI, i loro genitori e le loro famiglie.
Delusi da come siano state affrontate le questioni legate all’omosessualità e all’identità di genere nel documento pontificio pubblicato l’8 aprile 2016, le persone del Global Network of Rainbow Catholics (GNRC) apprezzano comunque il fatto che le porte dell’accoglienza, in questo anno giubilare della Misericordia, non siano state chiuse definitivamente e che Papa Francesco offra alcuni indizi su dove possa essere trovata la chiave, anche se sembrerebbe quasi verosimile che potrebbe trovarsi sotto lo zerbino!
Papa Francesco ha aperto nuove vie alla Chiesa per l’impegno pastorale con la realtà delle vite dei suoi membri, compresi tutti i fedeli LGBTQI. Il GNRC accoglie con favore il passaggio da concezioni teologiche fuori moda, e dall’enfasi sulla dottrina e la legge, a strategie che autorizzano tutti coloro che nella Chiesa predicano di stare al fianco e imparare da coloro che sono stati in passato considerati ‘irregolari’ o perfino ‘disordinati’. Una questione chiave ora è come i principi de “La gioia dell’Amore” sul discernimento personale ed ecclesiale, sul primato della coscienza, su una pastorale rispettosa e radicata nella giustizia, e i nuovi approcci alla teologia morale possano essere applicati ai contesti LGBTQI.
L’Esortazione rafforza la priorità del rispetto della dignità umana di ogni persona, non solo nel suo rifiuto della discriminazione omofobica e transfobica, ma anche di ogni forma di aggressione o di violenza nei confronti delle persone LGBTQI. Queste affermazioni generali devono però portare ad un sostegno attivo e pubblico del Vaticano all’impegno mondiale per la decriminalizzazione, come anche alla condanna della tortura e pena di morte per motivi di orientamento sessuale e identità di genere. Il Vaticano deve essere esplicito nel suo sostegno per i diritti umani delle persone LGBTQI e il GNRC si rammarica del fatto che l’infondata accusa che l’aiuto ai paesi più poveri continui ad essere legato all’introduzione del matrimonio egualitario sia ancora parte della retorica del Vaticano.
Anche se l’accento sulla priorità pastorale è accolto con grande favore, il GNRC non può ignorare il danno continuo al benessere spirituale e personale che è stato sinora causato dall’uso di un linguaggio teologico falso e impreciso come le locuzioni ‘intrinsecamente cattivo’ e ‘oggettivamente disordinato’. Il GNRC è quindi soddisfatto nel constatare l’assenza di questo vocabolario ne “La gioia dell’amore”; resta il fatto che queste parole abbiano favorito posizioni pregiudiziali verso le persone e le comunità LGBTQI, e contribuito anche ad avere, con tassi più elevati rispetto alla media, episodi di bullismo, autolesionismo e suicidio tra i giovani LGBTQI.
I cattolici LGBTQI, i loro genitori e le loro famiglie non possono continuare ad essere trattati come “problemi” che sfidano la Chiesa nella concezione più allargata, ma devono essere visti come partecipanti attivi nel dialogo a cui Papa Francesco ci chiama tutti, con doni da offrire al bene comune. Rinnoviamo, quindi, la nostra richiesta di uno strutturato ‘processo di ascolto’, a livello internazionale, in cui la gerarchia e teologi della Chiesa possano confrontarsi con i cattolici LGBTQI, i loro genitori ed i giovani, compresi i bambini delle famiglie arcobaleno, affiancati da un gruppo eterogeneo di esperti in SCIENZE UMANE. Tale processo consentirà a tutto il popolo di Dio di sviluppare la sua visione, il suo linguaggio e il suo insegnamento sulla sessualità umana e l’identità di genere.
Una risposta più dettagliata su “La gioia dell’amore” può essere trovata sul sito del GNRC.
Il Global Network of Rainbow Catholics (GNRC) riunisce le organizzazioni e gli individui che lavorano per la cura pastorale e la giustizia per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTQI) e le loro famiglie. Il network lavora per l’inclusione, la dignità e l’uguaglianza di questa comunità nella Chiesa cattolica e nella società. Il GNRC è stato fondato a Roma, nel mese di ottobre 2015 durante la conferenza “Ways of Love”, con 80 partecipanti provenienti da 30 paesi. Ad oggi, il GNRC rappresenta 25 gruppi di cattolici LGBTQI cattolici, le loro famiglie e amici di tutti i continenti.