Anche ad Assisi per la prima volta abbiamo vegliato per essere luce contro l’omotransfobia
Riflessioni del gruppo “Laudato si’”, cristiani omosessuali in Umbria
Per la prima volta anche in Umbria si è pregato (sabato 25 maggio 2019) per il superamento dell’omofobia di ogni discriminazione, sulla scia delle numerose veglie organizzate in Italia e negli altri paesi. L’incontro, preparato dal neonato gruppo “Laudato si’” di cristiani omosessuali in Umbria, si è tenuto presso la cappella della Cittadella della “Pro Civitate Christiana” di Assisi, luogo accogliente per tradizione, dove trovò ospitalità Pier Paolo Pasolini, già espulso dal Partito Comunista Italiano per “indegnità morale”, eufemismo per non parlare di “omosessualità”.
Abbiamo quindi rievocato la sua presenza in quello spazio in cui, aprendo il Vangelo posto sul suo comodino, maturò l’idea di girare il “Vangelo secondo Matteo”; proprio nella cappella partecipò a una indimenticabile Messa di Natale, per la gioia della madre.
Abbiamo seguito la traccia di preghiera proposta dal versetto “Sei prezioso ai miei occhi!” (Is 43,4), che è stato il tema anche delle altre veglie tenutesi in tutto questo mese di maggio. Don Tonio, responsabile della Cittadella, ha guidato l’incontro, favorendo un clima di preghiera con canti, letture e testimonianze.
Eravamo una dozzina di persone, provenienti da varie diocesi e differenti contesti; ciò ha reso possibile una condivisione più partecipata, dialettica e circolare. Chi lo desiderava ha offerto una parte della propria vita, tra discriminazioni subite – purtroppo talvolta anche in chiesa – e speranze per le nuove generazioni, a partire da quelle dei presbiteri umbri, che si formano a pochi passi da dove stavamo pregando.
Purtroppo non tutti i nostri amici del gruppo hanno potuto essere presenti; ci è giunta però da una ragazza una bellissima preghiera, che abbiamo letto e meditato insieme:
«La prima volta che ho accettato la mia omosessualità è stato a messa, durante l’omelia. È stato come ricevere un abbraccio improvviso e rassicurante, come se qualcuno mi dicesse “va tutto bene, non temere”. È stato come rinascere.
In quel momento ho capito e realizzato che tutti e tutte noi siamo amati da Dio perché siamo suoi figli e il Suo amore è incondizionato. Per questo motivo prego affinché tutti noi riusciamo a vederci l’un l’altro come Dio ci vede, per riscoprire una bellezza nuova, che si vede con occhi nuovi.
Solo così saremo in grado di compiere il primo passo per amare e per cancellare l’odio e la paura del diverso. Signore, ti chiedo di aiutare e di proteggere tutte le persone vittime dell’odio, della violenza e della discriminazione immotivata che ancora oggi si presenta in molteplici forme. E prego anche affinché tutti, compresi i fautori di tali discriminazioni, riscoprano la verità della Tua parola e la bellezza della diversità del creato, comprendendo che tutti siamo preziosi ai tuoi occhi».
Abbiamo acceso una candela simbolica, a partire dal cero di Pasqua, perché la luce del Risorto risplenda sempre sulla nostra vita, preziosa agli occhi di Dio, compagnia indispensabile nelle fatiche di ogni giorno e a partire dalle zone più buie del nostro cuore.
Rischiarati dalla Sua Presenza, ci siamo aperti con il desiderio di portare il nostro contributo nelle realtà che viviamo, evitando di chiuderci in ghetti autoreferenziali. Desideriamo incontrare parrocchie, ordini religiosi, associazioni laicali per percorrere un tratto di strada insieme a noi. Nella speranza che ogni coming out possa essere accolto, anche nella Chiesa, con la semplicità di chi viene a sapere che la persona che ha accanto porta il 41 di piede, ha studiato filosofia e ha due fratelli.
Nella nostra convivialità delle differenze hanno preso parte anche persone che faticano a definirsi “cattoliche”, ma tutte hanno ascoltato la voce di Dio che ci ricorda la nostra preziosità. Possiamo essere così testimoni del Risorto anche in tutte quelle realtà che si sentono abbandonate dalla Chiesa e che qualcuno definirebbe irrecuperabili.
Ma anche lì siamo convinti che ci siano donne e uomini, tutti preziosi agli occhi di Dio, capaci di amare. E quando viviamo autenticamente nell’amore, Dio stesso è presente. Un nostro amico che ha partecipato al nostro incontro ha voluto scrivere queste righe:
«Ringrazio Gesù per avermi dato la possibilità di vivere una veglia di preghiera fortemente costruttiva ed intensa dove attraverso la parola di Dio ho sperimentato una grande pace. Un ringraziamento particolare va a tutti i fratelli che mi erano accanto».
Così, in questo clima di fraternità che non si chiude nel vittimismo, ma rilancia le sfide per una Chiesa sinodale in uscita missionaria, come desidera papa Francesco, ci prepariamo ad accogliere i pellegrini LGBT con i loro parenti e amici che dal 19 al 21 luglio 2019 concluderanno ad Assisi il loro cammino “Venite e vedrete” in partenza da Rieti il prossimo 8 luglio. Benvenuti!