Appunti di un gay cristiano al BolognaPride 2008
Testimonianza di Innocenzo
Bologna 28 giugno 2008. Sono al Pride! Così mi sono trovato a percorre un pezzo di strada, mentre sfilavano carri sgargianti e colorati striscioni, tra gli amici dei gruppi dei credenti omosessuali.
Tutti vicini, mentre tenevano stretti a loro striscioni, bandiere e sorridevano ai passanti. Tanti gruppi e storie diverse, uomini e donne di tante città uniti da un’unica fede, finalmente presenti a viso scoperto nel mondo a testimoniare il loro cammino cristiano.
Il BolognaPride 2008 lo ricorderò per tanti motivi… per il caldo sicuramente, con un sole che surriscaldava corpo e cervello…. ma anche per la gioia che ho provato per essere finalmente lì… ma ricominciamo dall’inizio…
Quest’anno ritornavo al Pride dopo un po di assenze giustificate… ci tornavo per portarci due amici che non c’erano mai stati, intimiditi dalle tante polemiche e dalle condanne di illustri monsignori ma che avevo sfidato a esserci per scoprire di cosa era davvero il Pride… ci tornavo anche per salutare gli amici che ho conosciuto in quest’anno di cammino con il progetto gionata, ma sopratutto perché volevo esserci …
Bologna è stata accogliente ed un po indifferente, ha fatto da sfondo lontano a questo Pride che mi ha fatto una bella sorpresa…
Mi sono trovato a percorrere un pezzo di strada, mentre sfilavano carri sgargianti e colorati striscioni, con gli amici dei gruppi dei credenti omosessuali… tutti vicini, mentre tenevano i loro striscioni e sorridevano ai passanti.
Tanti gruppi e storie diverse, uomini e donne di tante città uniti da un’unica fede, finalmente presenti a viso scoperto nel mondo a testimoniare il loro cammino cristiano…
Mentre il Pride scorreva placito, tra un chiacchierata e un saluto, è partito un grido dai gruppi di credenti: “La chiesa non è il papa! La chiesa siamo Noi!”.
Mi sono unito a scandire con forza le loro parole, intanto pensavo alle tante persone, amici e amiche di cammino che in questi anni mi hanno aiutato a crescere umanamente e spiritualmente, come uomo e come cristiano.
Mi riaffioravano in mente quel “ripara la mia chiesa” che un crocifisso abbandonato in una piccola chiesa cadente dell’Umbria ebbe a dire a S. Francesco …
Oggi come ieri c’è una chiesa cattolica acciaccata da tante paure e dove l’amore evangelico a volte si fa proprio fatica a trovarlo… e se toccasse proprio a noi, spesso additati dalle nostre chiese come “contro natura” e “intrinsecamente disordinati”, se toccasse davvero a noi ricordare al mondo e agli altri cristiani che “Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (Galati 3, 29)
Oggi sono pieno di fiducia e ripenso ai tanti volti che sfilavano davanti a me e penso che abbiamo davvero tanti anni importanti davanti a noi, duri ma… pieni di speranza. Se sapremo accogliere e essere accolti, ascoltare e farci ascoltare, capire e farci capire. Il Dio delle piccole cose è davvero all’opera, basta volerlo ascoltare…