Attenzione ai recinti a cui ci voglio portare (Giovanni 10:1-10)
Riflessioni di don Fabio
L’unico “recinto” a cui ci vuole condurre il Pastore è il cuore di Dio! Da tutti gli altri “recinti”, il Pastore ci vuole liberare.
Giovanni 10:1-10: “Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante”.
“Chi vuole entrare nel ‘nostro recinto’ non dalla porta ma con raggiri, con imbrogli, con propaganda, agendo, magari, sui sensi di colpa e sulla coscienza altrui, chi vuole ingannare l’intelligenza dell’altro… non è un pastore. È un ladro che cerca di impadronirsi di te e imporre la sua volontà! La vera ‘porta’ dell’uomo è la sua intelligenza e la sua libertà che sono la sua porta su Dio. Ciò che non entra passando attraverso la nostra intelligenza, al nostro senso critico, ciò che ci vuole essere imposto e non risponde al desiderio di felicità di vita e di libertà e di giustizia, non entra per la porta!” (Padre Silvano Fausti)
C’è un problema serio all’interno delle istituzioni, specialmente quelle religiose, che è costituito da chi presume di conoscere “bene” l’uomo e Dio, per cui tutto ciò che non corrisponde alla sua idea di uomo e di Dio viene eliminato, e di conseguenza, in nome di Dio si eliminano gli altri. Basti pensare a tutte le “guerre” – anche ideologiche -, passate e presenti, fatte in nome di “Dio”!
Dio è un mistero. L’uomo è un mistero. E chi non rispetta l’uomo, non rispetta Dio.
Con affetto, Fabio!