Il grido di Yook Woo-Dang, poeta cattolico e attivista gay coreano
Articolo di Melissa Feito* pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 27 maggio 2020, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Il 26 aprile 2020 è stato il diciassettesimo anniversario della morte dell’attivista gay sudcoreano Yook Woo-Dang, morto suicida per protesta contro la discriminazione delle persone LGBTQ: aveva 18 anni. Yook Woo-Dang era un fervente cattolico ed è noto per le sue poesie che parlano di emarginazione.
Nato il 7 agosto 1984 con il nome di Yun Hyon-seok, scelse poi lo pseudonimo Yook Woo-Dang, che significa una persona che ha solo sei amici. Nato in una famiglia cattolica, ricevette il nome di battesimo di Antonio. Circa l’11% dei sudcoreani è cattolico, una percentuale alta confrontata a quella dei Paesi vicini.
La sua fede cresceva sempre di più, e cresceva anche la consapevolezza del suo orientamento sessuale. Dovette sopportare il bullismo dei compagni di scuola e il rifiuto da parte della sua famiglia, e sembrò trovare conforto nella fede e nella creazione poetica. Ne sia testimone questo esempio:
Sodoma e Gomorra
un racconto che ci spaventa
i pastori, che portano quella prestigiosa croce
ci conducono fino all’orlo dell’abisso
ce la mettiamo tutta per non cadere
se cadiamo
Gesù ci salverà
perché ha mostrato amore alle prostitute e ai disabili
e mostrerà anche a noi il suo amore
caldo come una soffice coperta di cotone
Yook Woo-Dang pregava così: “Venga un mondo in cui gli omosessuali non sono disprezzati”. Nel 1999, quattro anni prima di morire, si iscrisse al gruppo di attivisti Solidarietà per i Diritti Umani LGBT in Corea (conosciuto anche come DongInRyun).
In Corea del Sud, come in molti altri Paesi, c’era tensione tra i gruppi LGBTQ e le Chiese cristiane fondamentaliste. Nel 2003 la Commissione Nazionale Coreana per la Protezione dei Diritti Umani chiese che l’omosessualità cessasse di essere considerata una “perversione sessuale”, ma la proposta venne respinta dalle organizzazioni fondamentaliste. In quell’occasione, Yook Woo-Dang affermò che le persone LGBTQ sono figli e figlie di Dio, e che l’amore, qualsiasi forma di amore, non è peccato. Mentre le polemiche non accennavano a diminuire, Yook Woo-Dang si sentiva sempre più disilluso, ma era comunque convinto di “non poter vivere al di fuori del cattolicesimo”.
Yook Woo-Dang morì suicida il 26 aprile 2003, lasciando dietro di sé una pila di poesie e un biglietto: “Se mi manderanno all’inferno, Gesù mi soccorrerà. Quanto è crudele e antibiblico discriminare le minoranze sessuali. Dopo la morte voglio andare in paradiso, dove potrò dire con fierezza di essere gay, e non avrò più bisogno di soffrire, né di nascondermi”.
Le sue poesie vennero pubblicate postume con il titolo Il mio spirito scenderà giù come petali di fiori. La sua morte scosse la nazione e diede avvio a molte discussioni sulla sofferenza dei giovani LGBT.
Nel decimo anniversario della sua morte Theodore Jennings, professore di teologia al Chicago Theological Seminary, così commentò il suo lascito: “A nome del Centro LGBTQ di questa università saluto tutti i miei amici del DongInRyun nel decimo anniversario della morte di uno dei suoi preziosi membri, Yook Woo-Dang. […] Quando stringiamo le mani e uniamo le voci in difesa dei diritti delle persone LGBT non lo facciamo semplicemente per cambiar questa o quella legge in favore di questo o quel gruppo: è una questione di vita o di morte. […] Per questo oggi uniamo le nostre voci e i nostri cuori: per chi è caduto, per tutti coloro che vengono zittiti, per tutti i disperati. Questo amore ci rende forti, e non cesseremo di lottare finché tutt* saranno accolt*, tutte le vite saranno preziose, tutt* vivranno in dignità”.
Yook Woo-Dang non è che uno dei molti giovani LGBTQ morti troppo giovani e troppo presto.
* Melissa Feito è una produttrice audio e scrittrice che vive in Florida, dove sta studiando giornalismo e comunicazione. In precedenza viveva a Washington, dove lavorava per Interfaith Voices, un famoso programma radiofonico sulla religione. Dalle Chiese all’assistenza ai migranti sul confine meridionale, all’ascesa delle comunità neopagane, ai modi in cui le tradizioni religiose vengono tenute in vita grazie al cibo, Melissa ha parlato di una grande quantità di argomenti e continua a interessarsi di come le fedi, ogni forma di fede, influenza quasi tutti gli aspetti del nostro mondo. Si è laureata alla Tufts University, dove si è segnalata come leader del ministero cattolico per studenti, e come membro del Consiglio Studentesco Interfede.
Testo originale: Yook Woo-Dang, Korean Gay Catholic Poet, Remembered on Anniversary of Suicide