I ventun anni della pastorale LGBT della diocesi cattolica di Westminster
Articolo di Emily Win pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 22 maggio 2020, liberamente tradotto da L. Martinelli
La diocesi cattolica di Westminster ha festeggiato recentemente il suo 21esimo anniversario di sensibilizzazione pastorale, attraverso la quale vengono accolti cattolici LGBT+, i loro genitori, amici e le loro famiglie.
Il cammino de “LGBT+ Catholics Westminster (Cattolici LGBT+ Westminster)” è partito come campagna di sensibilizzazione pastorale dopo che la città di Londra è stata scossa da una bomba esplosa in un bar gay di Soho, l’Admiral Duncan Pub, causando alcuni decessi. In risposta a questa violenza, la diocesi ha introdotto nel quartiere di Soho una messa bimestrale che, da allora, è parte integrante della parrocchia dell’Immacolata Concezione di Mayfair, un luogo di culto gestito dai gesuiti.
Joe Stanley, ex presidente del consiglio che supervisiona le attività del ministero, partecipa alle messe LGBT+ dal 2002. Stanley ha dichiarato al Positive News che «è sempre stato appagato dalla sua fede, e non credeva che essere gay dovesse impedirgli di praticare il suo credo». Ciononostante, quando ha fatto coming out a 13 anni nell’Irlanda del Nord degli anni ’60, è finito in una clinica psichiatrica per cercare di cambiare il suo orientamento. Di conseguenza, non ha affrontato la questione della sua sessualità prima di raggiungere i 20 anni.
«Mi sentivo a mio agio quando andavo in chiesa, quando partecipavo, quando mi definivo cattolico», afferma Stanley, «ma, chiaramente, ho conosciuto numerosi cattolici che non hanno fatto la stessa esperienza».
Le messe LGBT+ di Westminster sono «riuscite con successo a raggiungere molte persone che, in precedenza, non si erano sentite a proprio agio in chiesa», dice Stanley. Il ministero ha anche provato a sensibilizzare maggiormente l’opinione mondiale sulla questione dei richiedenti asilo LGBTQ. Il membro Martin Pendergast ha inoltre parlato positivamente del divieto del Regno Unito relativo alle terapie di conversione, quando invece i vescovi sono rimasti in silenzio. Per maggiori informazioni sul gruppo, potete visitare il loro sito qui.
Mentre alcuni cattolici conservatori si sono opposti a questa sensibilizzazione, il gruppo ha ottenuto il sostegno dell’ordinario locale, il cardinale Vincent Nichols. Lo scorso anno, mentre presiedeva ad una messa per il gruppo, ha proposto nuove definizioni di “casa” e “famiglia” che includano anche configurazioni che vanno oltre il gruppo nucleare eterosessuale.
Il sostegno è arrivato anche da Roma. Quando i membri del ministero sono andati in pellegrinaggio a Roma nel 2019, Papa Francesco li ha accolti personalmente in piazza San Pietro dopo l’udienza pontificia del Mercoledì delle Ceneri.
Dopo aver partecipato per 20 anni alle messe tenute di Westminster, Stanley afferma di percepire «realmente la presenza di Dio nel mondo. Non penso che […] mi escluderà dalla Sua presenza perché amo il mio compagno».
Testo originale: Masses By LGBT+ Catholics Westminster Are Refuge for Those Seeking Home in the Church