Augias e la famiglia ai tempi del Levitico
Lettera di un lettore e risposta di Corrado Augias pubblicata su La Repubblica il 4 luglio 2015
Gentile Augias, secondo l’arcivescovo (ndr di Bologna) Carlo Caffarra, la legalizzazione delle nozze tra persone dello stesso sesso, è una nobilitazione dell’omosessualità il che sarebbe “letale per la civiltà europea”. Spiegazione di una tale sciagura: “Gli unici due popoli che hanno resistito per millenni sono stati i due popoli che soli hanno condannato l’omosessualità: il popolo ebreo e il cristianesimo”.
A parte il fatto che il cristianesimo non è un popolo, ma che ragionamento è? Allora si potrebbe anche affermare che mangiare carne di maiale è letale per la civiltà europea, infatti il popolo ebreo ha resistito lungo i millenni perché condannava chi se ne nutriva (Levitico 11, 7); oppure che è letale per la civiltà europea permettere agli uomini di sedere su uno sgabello dove si è seduta una donna con le sue “regole” (Levitico, 15). Come può un arcivescovo, un uomo della Chiesa, affermare che l’uguaglianza è “arma di Satana”, ostinarsi ad ignorare che l’uguaglianza di tutti gli uomini davanti a Dio è stata affermata proprio dal cristianesimo? Satana, se esiste, non sarà proprio dietro certi ragionamenti che inducono persone ignoranti, a maltrattare, insultare, aggredire gli omosessuali?
Attilio Doni
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La risposta…
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Il Cardinale Caffarra, ormai vicino al termine del suo mandato a Bologna, ha sempre mantenuto posizioni fortemente conservatrici sui temi della riproduzione e della famiglia. Coerente anche dal punto di vista liturgico: è uno dei cardinali che, dopo la riforma, celebrano la messa secondo il rituale tridentino. Non è sorprendente che sul tema delle nozze gay mantenga quelle posizioni. I momenti di passaggio, qual è quello che la chiesa cattolica sta affrontando, provocano sempre turbamenti e ognuno reagisce a suo modo accettando o rifiutando i cambiamenti.
Nelle sue dichiarazioni, il cardinale ha indirettamente richiamato i precetti contenuti nel Levitico che è il terzo libro della Torah ebraica e, in teoria, anche della Bibbia cristiana.
Dico in teoria perché nel passaggio dall’ebraismo al cristianesimo molti precetti sono stati tralasciati o attenuati. Il testo ha carattere legislativo, contiene precetti alimentari, sessuali, di comportamento oltre a quelli relativi ai sacrifici. Per esempio è questo libro (ma anche Deuteronomio e vasta tradizione rabbinica) che stabilisce le regole della Casherut ovvero l’idoneità del cibo ad essere consumato. Molto importanti anche le leggi sulla purità sessuale tra le quali rientra la condanna dell’omosessualità e le strette regole comportamentali di una donna mestruata o nei suoi confronti.
È un testo pieno di indicazioni rituali dettate dalla ricerca della santità ma anche da cautele igienico-sanitarie. Ancorarvisi dopo tanti secoli può suscitare un rilevante contrasto con i propri tempi.
Corrado Augias