Basta prese in giro! Sull’omofobia in parlamento e nella chiesa è ora di cambiare!
Riflessioni di Massimo Battaglio
E’ passato il week end dei tre “basta”.
Sabato 18 settembre era una giornata di mobilitazione su tutti i versanti. Da una parte tutti noi popolo lgbt per fare il punto sulla legge Zan. Dall’altra i nostri detrattori, datisi appuntamento a Roma in piazza del Popolo. I numeri erano molto sbilanciati dalla nostra parte: sessanta piazze in giro per l’Italia contro una scarsamente popolata nella sola capitale.
Tornati a casa, abbiamo dovuto urlare il primo “basta”. Abbiamo infatti appreso l’incredibile notizia di un ennesimo rinvio della discussione della legge, prevista per martedì 20, richiesto dai capigruppo di opposizione (Lega, FdI, FI). Hanno tirato fuori la scusa di avere troppi parlamentari in quarantena (cosa non difficile da credere, dato il loro comportamento scarsamente sensibile alle misure di prevenzione anti-covid) e hanno ottenuto ancora una volta ciò che volevano. Il presidente della camera Fico ha concesso di rinviare di una settimana.
Quanto sia pretestuosa la richiesta e quanto sia debole la decisione di accettarla, è evidente. Si avvicina infatti la “sessione di bilancio”, che chiuderà tutte le discussioni legislative dell’anno, obbligando a rimandare ogni cosa al 2021.
Ora: c’è da augurarsi fermamente che il presidente della Camera metta ora in atto tutte le misure atte a garantire che la legge Zan vada immediatamente a buon fine. Altrimenti, il Governo, se crede minimamente alla partita che è in gioco, dovrà intervenire facendo proprio il provvedimento e ponendo la fiducia. Cosa che non sarebbe affatto fuori luogo, dal momento che la sua urgenza è lampante.
Da questo portale, mi permetto di aggiungere un secondo “basta” diretto ai capi dei partiti di minoranza, che continano a proclamarsi cattolici.
Questi mezzucci sleali non sono degni di un cristiano! Tirate in piazza preti e monache con piglio da crociati (c’era un bel po’ di suore alla vostra scarna manifestazione) e poi avete paura di affrontare il dibattito parlamentare? Parlate di democazia e boicottate le istituzioni democratiche?
Matteo 5 (non il vostro ma quello santo) dice: “Il vostro parlare sia sì, sì, no, no“. Richiama alla franchezza; non a cercare di farla franca. Veramente: basta!
Il terzo “basta” va diretto a monsignor Bassetti, presidente della CEI, che, interrogato sull’argomento – in realtà in un’intervista generalista, con una domanda a sorpresa – continua a ripetere la solita tiritera:
“La Chiesa ha attenzione, cura e rispetto per ogni persona umana. Per questo, credo sia fondamentale evitare ogni tipo di deriva ideologica tale per cui sia passibile di sanzione penale per presunta omofobia chi non contempla il modello di affettività espresso da persone dello stesso sesso. La libertà di pensiero, ben diversa dall’istigazione e dalla violenza, non può essere discriminata perché ritenuta discriminante. Si creerebbe un pericoloso ribaltamento di democrazia. Il nostro ordinamento giuridico punisce già efficacemente ogni tipo di attacco alla dignità personale e ogni aggressione“.
Eminenza: no, ma siamo seri? A parte il penoso tentativo di far passare per vittime i carnefici, Lei sta dimostrando che, il testo della legge Zan, non l’ha mai letto. Anzi, non ha proprio seguito la vicenda. Mi fa nascere il sospetto che non abbia nemmeno letto la nota del 10 giugno che portava la sua firma. Perché sa, eminenza: quel pericolo che Lei paventa è stato ampiamente affrontato. Si è addirittura inserito un punto, che lei con tutta evidenza non conosce, che recita quanto segue:
“Ai sensi della presente legge, sono consentite la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee e alla libertà delle scelte”.
Di conseguenza, qui, quelli ideologici, e cioè che seguono false rappresentazioni della realtà basate sulla scarsa conoscenza, non siamo noi. Basta con queste manfrine! Diteci una buona volta qual è la vostra reale paura. E’ per caso quella di vedere qualcuno dei vostri nei pasticci perché, per esempio in una predica, ha esagerato?
Per esempio quel vescovo che annullò il concerto di un coro gay in una chiesa della sua diocesi, aggiungendo che i gay sono una “deformazione dell’amore”? Trattasi di mons. Coccia, di Pesaro. Oggi è al centro di una faccenda di 616.000 euro diocesani investiti nel paradiso fiscale del Liechtenstein.
O quell’altro che accusava “Nella Chiesa agisce una potente lobby omosessuale che gestisce nomine e promozioni in stile mafioso” e aggiungeva che “la tendenza omosessuale è un disturbo della personalità”? E’ lo storico segretario di papa Wojtyla, Stanislaw Dziwisz, oggi emerito vescovo di Cracovia, accusato di aver insabbiato decine di casi di pedofilia da parte dei suoi preti.
O vogliamo parlare del prelato che sosteneva che i gay non devono entrare in seminario neanche se rispettano il voto di castità? E’ l’ex cardinale Becciu, sui cui rapporti con la fantomatica “lobby gay vaticana” si sta chiacchierando a tutt’andare.
Sa eminenza: in Italia, nelle aule di tribunale, campeggia una scritta: la legge è uguale per tutti.
OMOFOBIA.ORG – Cronache di Ordinaria Omofobia
Statistiche, Dati, Grafici, Informazioni, Riflessioni, e Report sull’Omofobia in Italia
Su Omofobia.org Scopri:
- Come l’omofobia cresce in Italia
- In quali regioni ci sono più Vittime
- Se l’omofobia causa più suicidi o più omicidi
- Se colpisce più gli uomini, le donne o le persone transessuali
- Quante vittime ci sono state quest’anno o negli anni scorsi
- Che cos’è L’omofobia
- Che cos’è l’omofobia interiorizzata
- L’elenco degli Episodi di Omofobia
- I nostri Report sull’Omofobia
- Testimonianze, esperienza e articoli sull’omofobia