Bene…dire o benedire le coppie omosessuali?
Riflessioni su Contro natura inviateci da Raffaele Crispo, parte quinta
Il professor Francesco Remotti (autore di “Contro natura. Una lettera al Papa”, editore Laterza, 2010, 281 pagine) ci ha insegnato a uscire fuori dalle sabbie mobili del concetto di contro natura che viene utilizzato dalla Chiesa (cattolica) nei confronti degli omosessuali in vari modi e tra questi cita che l’omosessualità viene praticata anche da circa 450 specie di animali; quindi perché considerare le pratiche omosessuali contro natura se appartengono anche al regno animale?
La Chiesa non può non benedire le coppie omosessuali solo perché queste sono impossibilitate a procreare, perché altrimenti non dovrebbe benedire nemmeno i matrimoni tra anziani o dove la donna è anziana perché anche queste coppie non potranno avere figli. Sin dall’inizio di questi miei articoli è ben chiaro che la natura è mutevole, non è mai stabile e che, invece, noi la vorremmo fissa e salda per poterla dominare o per poter giustificare i nostri atteggiamenti.
Tale concetto vale sia per la “natura umana”, oggetto di queste mie riflessioni, che per la natura intesa come ambiente. La natura umana è un insieme di caratteri “costanti”, ma a guardare bene è anche piena di difformità che contrastano con la sua presunta uniformità.
Domandiamoci: come mai tanti essere umani e tante società non seguono la natura umana? Ciò capita perché ogni civiltà intreccia e confonde le cosiddette leggi della natura umana con la propria cultura e pertanto ci sono continue evoluzioni della realtà.
Nel mondo le tante culture influenzano i costumi e “contagiano” positivamente la natura umana; tutti noi contribuiamo a costruire dei modelli di umanità e società nei quali vorremmo rientrare ed essere fedeli. Costruiamo delle “comunità “ dove creiamo stabilità e sicurezza solo per sentirci protetti ma spesso non ci sono convergenze di interessi e di scopi.
La prossima settimana affronterò il tema delle cosiddette regole divine della Chiesa e delle tante contraddizioni che ci sono al suo interno.