Benedetti, poco ma con speranza
Riflessione di Paolo Spina
Benedetti? Sì, benedetti, ma non sposati. Così il Dicastero per la Dottrina della Fede apre alla benedizione per le coppie dello stesso sesso pubblicando la dichiarazione Fiducia supplicans.
È vero che si tratta di un passo epocale, è vero anche che si scrive a chiare lettere che questo non costituisce una approvazione delle coppie omosessuali o (così ahimè definite) irregolari.
A caldo, pur comprendendo che finalmente si guarda all’elefante presente nella stanza – e questo è sicuramente bene – è necessario però continuare a lavorare sul linguaggio, perché ancora troppe precisazioni e distinguo («mai verrà svolta contestualmente ai riti civili di unione e nemmeno in relazione a essi. Neanche con degli abiti, gesti o parole propri di un matrimonio» o, ancora, definire a ogni piè sospinto tali unioni come “irregolari”) hanno fatto e fanno soffrire.
Bene che suoni – con immenso ritardo – una nuova campana… ma è ancora tanto stonata.
Dobbiamo continuare a lavorare per accordarla sempre più e sempre meglio.
Ciò che mi dà speranza è che due anni fa un documento dello stesso Dicastero, controfirmato dal Papa, affermasse l’esatto contrario, e cioè che la Chiesa non ha potere di benedire tali unioni.
Ora, due anni dopo, un documento sconfessa un documento precedente.
Ripeto: la mia speranza è che – pur a passi di lumaca e gambero insieme – ciò che sembrava impossibile, e cioè il cambiamento del magistero in tema di omosessualità e comunità queer stia, finalmente, iniziando.
Voglio avere questa speranza!
Sappiamo bene che spesso, per far crollare una diga, basta una piccola crepa che inizialmente fa uscire poche gocce d’acqua…
La porta è chiusa? E noi si passa dal tetto!