Benedetto XVI un uomo di fede “incapace di ascoltare le persone che la Chiesa è chiamata a servire”
Nota di Francis DeBernardo*, direttore di New Ways Ministry (Stati Uniti) sulla scomparsa di Benedetto XVI, pubblicata
sul sito del settimanale Adista il 1 gennaio 2023, traduzione di Laura Scarmoncin
New Ways Ministry (ndr organizzazione cattolica statunitense che sostiene l’inclusione e la giustizia per le persone LGBTQ+ nella chiesa) prega per il riposo dell’anima di Benedetto XVI, papa emerito, spentosi il 31 dicembre 2022.
Prima di diventare papa nel 2005 Benedetto, allora noto come il cardinale Joseph Ratzinger, ha avuto un’influenza smisurata sull’approccio della Chiesa verso le persone e le questioni gay e lesbiche. Quale principale autore della Lettera ai vescovi sulla cura pastorale delle persone omosessuali (1986), ha introdotto nel vocabolario ecclesiale il termine “oggettivamente disordinato” per descrivere l’orientamento omosessuale. Benedetto ha anche sovrainteso alla redazione del Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992, che definisce “gravi depravazioni” gli atti sessuali tra due persone dello stesso genere.
Per molti soggetti LGBTQ+ e per le persone cattoliche che colgono la bontà, la santità e l’amore divino nelle relazioni delle coppie queer, questi documenti hanno causato – e continuano a causare – un danno pastorale enorme. Sebbene mirassero a dirimere il dibattito sull’omosessualità all’interno della Chiesa, le affermazioni del cardinale Ratzinger non hanno fatto altro che ampliarlo: diversi teologi, teologhe, leader e fedeli cattolici ne mettono in discussione l’insegnamento e chiedono che sulle questioni LGBTQ+ la dottrina si rinnovi. Purtroppo, le parole del cardinale Ratzinger hanno spinto molte persone credenti ad abbandonare la Chiesa: alcune si sono unite a denominazioni cristiane o fedi diverse, mentre altre hanno ripudiato del tutto ogni istituzione religiosa.
Nel 1998 suor Jeannine Gramick, co-fondatrice di New Ways Ministry, ha incontrato il cardinale su di un volo diretto da Roma a Monaco. All’epoca la Congregazione per la Dottrina della Fede, di cui Ratzinger era prefetto, stava indagando lei e il suo collega, padre Rober Nugent. L’anno seguente i due sono stati interdetti dal loro ministero con la comunità LGBTQ+. Ma mentre padre Nugent ha obbedito all’ordine, suor Jeannine si è rifiutata di farlo.
Suor Jeannine racconta di come la conversazione sull’aereo le ha permesso di fare esperienza dell’umanità del cardinale, che si è dimostrato accogliente, amichevole, gentile, scherzoso e affabile. Sebbene dissentisse dalle sue visioni sull’omosessualità, suor Jeannine ha avvertito che Ratzinger era un uomo di fede profonda e genuinamente dedito a una Chiesa al servizio del popolo di Dio.
Durante la conversazione, suor Jeannine gli ha chiesto se avesse mai incontrato delle persone gay e lesbiche. Il cardinale ha ribattuto: “Quando papa Giovanni Paolo II e io andammo a Berlino, ci fu una manifestazione di omosessuali”. La risposta ha amareggiato suor Jeannine, perché indicava che il cardinale non aveva mai avuto alcun vero rapporto con le persone gay e lesbiche: le vedeva come delle contestatrici e non come quegli esseri umani interi, capaci d’amore e ricolmi di fede che lei aveva invece imparato a conoscere.
L’approccio di Benedetto alle questioni gay e lesbiche era chiaramente compromesso dal fatto che il cardinale non coglieva la dimensione umana di amore e comunione che caratterizza le coppie dello stesso genere. Invece di approfondire le più recenti interpretazioni della sessualità, Benedetto si basava su idee filosofiche e teologiche astratte e vecchie di secoli. Cosa ancora più grave, ha mancato di prestare ascolto alle esperienze di vita delle persone reali.
Benedetto era senza dubbio un uomo di fede che tentava di agire con buona volontà, ma la sua ritrosia a confrontarsi con le vite, l’amore e la fede degli esseri umani concreti significa che sarà ricordato come un leader ecclesiale che non ha ascoltato pastoralmente le persone che la Chiesa è chiamata a servire.
Al contrario papa Francesco, il suo successore, ha esortato i responsabili pastorali proprio ad ascoltare e a imparare, soprattutto nel ministero con chi è ai margini della Chiesa e della società, come le persone LGBTQ+.
*Traduzione in italiano della dichiarazione diffusa il 31 dicembre 2022 dal direttore esecutivo di “New Ways Ministry” (organizzazione cattolica che educa e sostiene l’equità, l’inclusione e la giustizia per le persone LGBTQ+, fornendo ai leader la possibilità di costruire ponti di dialogo all’interno della Chiesa e della società civile) sulla morte di Benedetto XVI e le questioni LGBTQ+.
Testo originale: New Ways Ministry Marks the Passing of Benedict XVI