Benedire tutti? Perché una benedizione cattolica per le coppie omosessuali e di divorziati
Articolo di Anna Parschan pubblicato su MK-online, sito della diocesi cattolico di Monaco (Germania) il 22 gennaio 2021, liberamente tradotto da Antonio di Caro
Un tema dibattuto nella Chiesa Cattolica: la benedizione di coppie di persone omosessuali o divorziate. Due consacrati dell’arcidiocesi (di Monaco in Germania) hanno adesso preso posizione su questo tema, due dichiarazioni che vanno in una direzione chiara.
Ogni cristiano, uomo o donna, può impartirla, ma non tutti possono riceverla: si tratta della benedizione nella Chiesa Cattolica. Sulla benedizione delle coppie omosessuali, nello scorso autunno, è arrivata tuttavia una chiara dichiarazione di papa Francesco, stando all’agenzia cattolica di stampa: le persone omosessuali -si afferma- sono figli e figlie di Dio. Ha detto il santo Padre: “Se una persona è omosessuale, cerca Dio e ha buona volontà, chi sono io per giudicare? Ciò che serve è una legge per le unioni civili, che hanno il diritto di essere protette dalla legge”.
Questa dichiarazione ha provocato, fra consacrati e fedeli, controversie e dibattiti che il parroco Rainer Maria Schießler, del quartiere Glockenbach (la zona gay di Monaco di Baviera, NdT), e il padre salesiano A. Friedrich, di S. Wolfgang, dell’arcidiocesi di Monaco-Freising, non condividono.
Ogni essere umano è benedetto
Per il parroco Rainer Maria Schießler è chiaro: secondo lui le circostanze di vita di una persona sono ininfluenti riguardo alla benedizione. Chi gli chiede una benedizione, riceve una risposta chiara: “è ovvio che venga benedetto, perché come essere umano è una creatura di Dio e come tale possiede una inalienabile dignità, che viene espressa anche dalla benedizione. Questa significa «dire qualcosa di buono»: tu sei figlio di Dio”. Egli non riconosce alcun motivo per negare la benedizione a qualcuno. A questo proposito, sottolinea, non benedirebbe oggetti che possano fare del male alle persone, per esempio le armi: questo è per lui un confine chiaro.
Accogliere, non respingere le persone.
A questa visione aderisce padre Friedrich. Per lui è importante, prima di tutto, che le persone che vogliono rivolgersi a Dio incontrino apertura e non rifiuto. Il consacrato, tuttavia, chiarisce un punto in modo molto diretto: “Io non sono un organizzatore di eventi per qualche celebrazione pseudo-religiosa, né un celebrante di comodo, che arriva una volta tanto e agisce in fretta”.
Ma quando si imbatte in persone in cui riconosce convinzione e fede, si chiede se sia davvero giusto, in nome delle leggi della Chiesa, tralasciare qualcosa a cui si sente spinto dalla propria fede.
La benedizione non è un matrimonio sacramentale
I detrattori spesso, nelle loro critiche, confondono una benedizione con la celebrazione di un matrimonio. A questa visione il salesiano ribatte: “semplicemente, una benedizione non è un sacramento, e così deve rimanere”.
Ma è una forma di accoglienza da parte di Dio. Un punto che risulta chiaro anche nel sacramento del matrimonio: in una celebrazione di benedizione, tuttavia, questa apertura da parte di Dio viene comunicata in un’altra maniera. Questa differenza è importante, per padre Friedrich, e deve essere manifestata in modo anche più esplicito.
I divorziati cercano l’approvazione di Dio
Simile è l’atteggiamento di padre Friedrich verso le persone divorziate che vogliono essere accompagnate da Dio nella loro nuova relazione. Nel caso di queste persone egli percepisce che il desiderio di avere l’approvazione di Dio per questo nuovo matrimonio ha un grande significato. In base alla sua esperienza, ciò riguarda soprattutto persone che hanno vissuto eventi traumatici nelle precedenti relazioni e che nella nuova relazione sperimenterebbero una graduale guarigione.
In casi come questi “possiamo anche realizzare in una benedizione questa forma di approvazione da parte di Dio. Ne sono profondamente convinto”, afferma padre Friedrich. Ma su questo non esiste una norma unitaria che venga da Roma. La questione della benedizione per queste persone, perciò, è affidata alla discrezionalità dell’autorità spirituale locale.
Testo originale: Homosexuelle und Geschiedene.Segen für alle?