Boy Erased. Viaggio tra i cristiani che vogliono curare i gay
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Articolo di suor Rose Pacatte* pubblicato sul sito del quotidiano National Catholic Reporter (Stati Uniti) il 16 novembre 2018, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Il diciottenne Jared Eamons (Lucas Hedges) è l’unico figlio del rivenditore di auto e predicatore battista Marshall (Russell Crowe) e di sua moglie Nancy (Nicole Kidman). La famiglia vive in Arkansas e la piccola chiesa battista costituisce il centro della loro vita. A Jared poco importa del pesante moralismo dei sermoni di suo padre. Una sera, durante un appuntamento, bacia la sua ragazza, Chloe (Madelyn Cline), ma non vuole andare oltre, nonostante il desiderio della giovane. Chloe pensa che si sia comportato così perché i suoi genitori non approvano il sesso prima del matrimonio. Ad ogni modo, poco prima che Jared parta per l’università, la loro storia finisce.
All’università il giovane incontra Henry (Joe Alwyn). Jared si interessa a lui, ma non ha esperienza, e rimane traumatizzato quando Henry lo stupra e gli confessa di aver stuprato anche altri ragazzi. Jared decide di tornare a casa a trovare i suoi; tutto sembra filare liscio, fino a quando Henry telefona a casa sua e dice alla madre che il figlio è gay, forse perché teme che Jared racconti in giro delle sue trasgressioni (anche se questo punto non è chiaro).
Nancy e Marshall sono molto scossi da questa rivelazione e affrontano il figlio. Marshall cerca un consiglio da due anziani di chiesa, i quali decidono che la soluzione sta in una terapia riparativa. Marshall dà un ultimatum al figlio, dicendo che non potrà più vivere e lavorare con la famiglia se non cambierà. Pur essendo un adulto, Jared acconsente, perché non ha scelta. Sua madre lo porta al Rifugio, dove dovrà stare due settimane per un programma di guarigione. Jared scopre che la maggior parte degli ospiti ha cominciato con quel programma per poi passare a quello residenziale, che può durare fino a un anno. Bastano pochi giorni al ragazzo per capire di essere quello che è, nonostante le parole prive di misericordia del direttore Victor Sykes (Joel Edgerton), secondo il quale Dio non può in nessun modo amarlo così com’è.
Il film è basato sul libro di Garrard Conley Boy Erased: A Memoir (Ricordi di un ragazzo cancellato), uscito nel 2016. Ho comprato il libro e ne ho letto alcuni capitoli, abbastanza per vedere come alcuni episodi siano stati compressi e adattati per esigenze cinematografiche, ma per il resto il film riflette fedelmente ciò che scrive Conley.
Il mito delle terapie riparative, che dovrebbero curare le persone LGBTQ dal loro orientamento, oggi è considerato pericoloso ed è comunque controverso. Negli USA, solamente 13 Stati, più il Distretto di Columbia, hanno proibito le crudeltà che vi si accompagnano, tutta una serie di pratiche che nascono dalla convinzione che gli orientamenti non eterosessuali siano una scelta e non qualcosa con cui si nasce. È semplicemente impossibile “pregare fino a cancellare l’omosessualità” (“pray away the gay”) e cambiare le persone minacciandole di andare all’inferno e di essere abbandonate da Dio.
Il momento più intenso durante la permanenza di Jared al Rifugio è il finto funerale approntato per il giovane Cameron (Britton Sear), che cede alla tentazione di fare sesso. Di fronte a una bara e agli ospiti che guardano, Cameron viene fatto inginocchiare e piegare mentre il direttore Sykes, i suoi genitori e la sorellina lo colpiscono con una bibbia. Questa scena di umiliazione mi ha fatto piangere. Poco dopo, Cameron si suicida, ma è durante un gioco di ruolo che Sykes porta Jared al punto di rottura.
Lucas Hedges è noto per la serie Netflix 13 Reasons Why, che tratta del suicidio tra gli adolescenti. Ha 21 anni, ma possiede un’insospettata abilità nel convincerci che le crisi adolescenziali sono reali. Nicole Kidman, nei panni della madre, dapprima si allinea alla volontà del marito e degli anziani, per poi dire a suo figlio che lo ama e che ama Dio, ma suo padre è un tipo complicato. Il film costituisce un appello accorato ai genitori perché si occupino della vita dei loro figli e li amino come li ama Dio, senza condizioni.
La teologia su cui si basano le terapie riparative è una perversione di tutto ciò che è cristiano; dà la colpa alla famiglia, che sarebbe il brodo di coltura dell’omosessualità, invece di studiare la natura. In Boy Erased ogni ospite [del Rifugio] deve disegnare il proprio albero genealogico e segnare i parenti che sono alcolisti, omosessuali, che hanno avuto un aborto oppure sono in qualche modo moralmente riprovevoli, in modo da capire cosa ha lo ha portato ad essere gay. Spesso si dà la colpa a un genitore, perlopiù il padre.
Il personaggio interpretato da Joel Egerton sembra basarsi sulla figura di John Smid, il direttore del gruppo fondamentalista cristiano Love in Action e del suo programma [per adolescenti gay] Refuge, di cui appunto parla Conley nel suo libro. Sia Sykes (nel film) che Smid (nel libro e nella vita reale) sono “ex gay”, ed entrambi abbandonano il programma e sposano i loro compagni.
Noterete il gran numero di attori australiani, come Troye Sivan che interpreta Gary, uno dei ragazzi del Rifugio, il quale consiglia a Jared “Fai quello che ti dicono e fingi di cambiare” per poter sfuggire presto alle “terapie”. Il musicista australiano Flea interpreta Brandon, il folle sergente del Rifugio che, nelle sue intenzioni, distrugge l’anima dei ragazzi per poi ricostruire sulle macerie.
Questo è il film di Joel Edgerton, che ha scritto la sceneggiatura, interpreta un ruolo chiave, è regista e coproduttore. È un film tutto sommato moderato, anche troppo, dato il tipo di storia. Nessun personaggio soffre di stereotipi, nessuno esagera la sua parte. È un film che vi spezzerà il cuore, proprio come le terapie riparative spezzano lo spirito. Quasi 700.000 persone negli Stati Uniti hanno affrontato programmi come quello descritto nel film.
Boy Erased è un buon punto di partenza per quei genitori che si interrogano sulla volontà di Dio quando scoprono che un loro figlio o figlia è LGBTQ. Per prima cosa, bisogna amarlo/a senza condizioni, e da lì partire. Non feriteli, non affibbiate loro dolore e sofferenza, solo perché ne possa derivare il “bene” (cioè, il cambiamento dell’orientamento sessuale), come detta il manuale del Rifugio. Il film forse non è perfetto, ma è verosimilmente uno dei film più importanti di questa stagione.
* Suor Rose Pacatte, delle Figlie di San Paolo, è fondatrice e direttrice del Pauline Center for Media Studies (Centro Paolino di Scienze dei Media) di Los Angeles. È una rinomata giornalista cinematografica, autrice e coautrice di quindici libri che trattano di cinema, scrittura cinematografica ed educazione. Ha un master in educazione e scienza dei media (Università di Londra) e sta studiando teologia. Il suo sito personale è www.sisterrosemovies.net
Testo originale: ‘Boy Erased’ depicts the casualties of gay conversion therapy