Camminando con gli altri s’impara a sanare le ferite nella nostra vita
Testimonianza di Carmine su Camminando s’apre Cammino, la tre giorni per cristiani LGBT, i loro genitori e gli operatori pastorali (Sestri Levante, 31 maggio-2 giugno 2019)
Camminando si apprende la vita, camminando si conoscono le persone, camminando si sanano le ferite del giorno prima. Cammina, guardando una stella, ascoltando una voce, seguendo le orme di altri passi. (Ruben Blades)
Camminare è un’azione meccanica che apprendiamo quando siamo piccoli, quando finalmente abbiamo abbastanza forza da alzarci da soli sulle nostre gambe ed iniziamo a muovere piccoli passi. Ieri si è conclusa la tre giorni a Sestri Levante per i giovani cristiani LGBT, i loro genitori e gli operatori pastorali.
Proprio il cammino era il tema guida che ci ha accompagnato in questo weekend. In senso metaforico, siamo andati a scavare nel nostro passato, in un percorso a ritroso che ci ha riportato indietro nel tempo a rivivere i coming out importanti della nostra vita, quando con lacrime, quando con gioia.
Ci siamo poi domandati a che punto fossimo e abbiamo analizzato la strada fatta fino ad ora, da quel fatidico ammettere finalmente chi siamo. La bellezza di questo momento è emersa quando chi era più avanti ha sostenuto con consigli e sostegno chi ancora di strada ne aveva da fare. In fine di siamo chiesti dove andremo, quali sono i nostri obiettivi in quanto famiglia, qual è la meta che agogniamo in questo cammino che affrontiamo insieme.
Un tale meraviglioso percorso è stato incorniciato da due elementi a mio parere fondamentali: la fede e il meraviglioso paesaggio della Liguria. La fede è ciò che ha immensamente illuminato questi giorni, a partire dalla Parola di Dio, il cui rimando era costantemente al cammino che ogni ebreo o cristiano ha dovuto compiere per avvicinarsi sempre di più alla perfezione che siamo chiamati a realizzare.
Ognuno di noi, a fasi alterne della sua vita, si ritrova a vivere momenti di crisi, momenti di pace, momenti di deserto e momento di grazia e scoprire di poter condividere il cammino con altre persone che hanno avuto una esperienza simile alla tua è ciò che fa davvero la differenza.
Il cammino poi si fa, in senso fisico. Ciò è stato reso possibile dalla bellezza del posto che ci ha ospitato. Sestri Levante ci ha offerto l’opportunità di vivere a stretto contatto con la montagna ed il mare.
La fatica di salire fino a Punta Manara ha unito il gruppo e la discesa al mare ci ha contagiato di quella allegria necessaria per goderci ogni successivo momento. Il cammino è sempre più semplice quando si è insieme ad affrontarlo; anche quando è aspro e sembra infinito, in realtà ripaga sempre con viste mozzafiato e felicità autentica.
Il Papa durante la GMG di Cracovia ha invitato tutti i giovani ad abbandonare il divano, a non essere la gioventù del divano, ma ad indossare le scarpe ed essere la gioventù delle scarpe; quelli che hanno lo zaino in spalla, che non temono il sudore o la salita, che sanno che la fatica è ciò che ci permette di arrivare in cima, piantare la bandiera in vetta ed esultare quando finalmente siamo arrivati.
Questi tre giorni a Sestri mi hanno ricordato queste parole e tutto il lavoro in gruppi e il cammino fatto insieme mi hanno fatto prendere coscienza della verità di queste parole. Noi siamo la gioventù delle scarpe, quelli che hanno il coraggio di essere autenticamente se stessi e di rivendicare il posto che gli spetta nella società e nella Chiesa.
In fine, la presenza dei genitori e il loro grande appoggio è ciò che completa un evento così ricco di speranze e di amicizia. Loro sono l’aggancio che ci permette di slanciarci verso il futuro consapevoli di averli a sorreggerci, nel momento del bisogno e della paura.
Questa non è altro che una piccola testimonianza di quanto ricco e bello sia stato prendere parte a questo evento e l’unica parola che riassumerebbe la moltitudine di sentimenti che provo è gratitudine, per quello che abbiamo trascorso insieme.
Resta ora la mancanza è la malinconia di vedervi il prima possibile per condividere e camminare ancora insieme. Momenti forti come questi devono essere la forza motrice, diventare cambiamento e novità nella nostra quotidianità.
Grazie per aver condiviso con me un pezzo del cammino della vostra vita.
Carmine