Camminare insieme ai cristiani LGBT per cambiare, camminare insieme per costruire nuovi cammini
Testimonianza di Jorge su “Venite e Vedrete!“, il pellegrinaggio verso Assisi dei cristiani LGBT e i loro amici (7-21 Luglio 2019)
Ci sono tanti modi per vivere la nostra vita e nel farlo si scoprono continuamente strade diverse, che talvolta ci sorprendono quando le percorriamo da soli o in buona compagnia.
Da quando sono giunto in Italia, poco meno di un anno fa, ho cominciato un nuovo cammino che mi ha strappato dalle comode certezze in cui, negli ultimi anni, ero stato immerso.
Ho dovuto metterle in dubbio per cercare il senso più profondo e reale del mio andare; ho scoperto così, come mai prima, che l’essere una persona omosessuale attraversa profondamente tutto ciò che sono, dando forma al mio cammino di vita e addirittura un senso al mio vivere.
L’ho scoperto quando ho iniziato a costruire un rapporto più personale e ravvicinato con Dio, sentendo cosi il suo amore di madre, di padre e di amico… Mentre tutte le persone a me sono care siano in Colombia, ovvero assai lontane da me.
Nell’ultimo weekend del pellegrinaggio per cristiani LGBT ad Assisi (19-21 Luglio 2019) ho scoperto un nuovo modo per camminare insieme con chi mi è vicino ed anche che ogni cammino è fatto anche di tante scelte personali.
Ho camminato in quei giorni con persone che hanno deciso di vivere la loro omosessualità con coraggio, affrontando le loro paure, e che hanno scelto di vivere la loro spiritualità nella loro comunità cristiana.
Come mi fossi risvegliato da un lungo torpore, mi sono stupito per la ricchezza che ora riesco a intravedere nella mia vita.
Quanta gioia e gratitudine ho provato nel sentirmi accolto da amici che hanno condiviso con me le loro storie, che ho ammirato perchè cercano la saggezza e si arrendono all’amore misteroso di Dio per poterlo trovare in ogni incontro e in ogni relazione. Mi hanno fatto comprendere che solo vivendo pienamente ciò che siamo, possiamo trovare noi stessi.
Questo cammino mi ha posto tante domande, ma anche tante sorprese. Ma ora ho compreso che solo camminando insieme e vivendo le nostre relazioni possiamo scoprire la profondità di tanti misteri: il mistero della solidarietà, della diversità e della ricchezza di sentirti a casa, anche se la tua famiglia è in un paese lontano; il mistero di scegliere di essere se stessi anche se questo è visto come qualcosa di sbagliato o d’innaturale.
Ho riflettuto sul mistero dell’amore in un tramonto arancione che ci salutava luminoso dietro alle colline di Assisi, mentre salivamo insieme verso la cittá umbra, cantando canzoni sull’amore di Dio verso ogni essere vivente, con la voce tremante per la fatica del cammino e con delle fiaccole strette nelle nostre mani, che illuminavano una croce fatta di tanti colori diversi.
Una croce che ognuno spesso ha dovuto portare da solo e che in questo pellegrinaggio ci siamo carichiamo addosso tutti insieme, come segno d’amore e di speranza, uniti dal fitto tessuto di rapporti umani che abbiamo costruito come cristiani LGBT.
Con tutto lo sforzo e l’impegno che comporta l’accettare l’altro così com’è, ma anche per essere noi semplicemente così come siamo, facendoci carico di testimoniare il disegno che Dio ha su di noi, ora che siamo rinnovati nella fede e dall’accettazione della nostra omosessualità.
Sono sempre più convinto che vale la pena camminare insieme agli altri, ben consapevole del cammino che dobbiamo percorrere con le braccia, ogni volta più aperte, per poter abbracciare meglio la nostra vita.