Caro Francesco come coppia gay vorremo tornare a sentirci a casa nella nostra chiesa
Dialogo di Katya Parente con Giacomo Visconti
La fede è una cosa seria. Anche per i comici. È quello che traspare dalla bella lettera aperta che Giacomo e Fabrizio hanno inviato a papa Francesco.
Ma andiamo con ordine. Il nostro ospite di oggi è Giacomo Visconti, docente di lettere alle superiori, autore di un libro su Dante (Quando la commedia diventa… Divina!”, Prospettiva Editrice, 2021), nonché fresco sposo di Fabrizio Colica (di professione comico, che con il fratello Claudio è anima del duo “le Coliche”). Lui e suo marito hanno inviato una bellissima video lettera aperta a papa Francesco.
Chi è Giacomo?
Giacomo è un instancabile curioso che si annoia facilmente, per questo è sempre alla ricerca del famoso “nuovo nello stesso“, di cui parla Recalcati.
Quando e come vi siete conosciuti tu e Fabrizio?
Il 6 dicembre 2018 su Instagram. Avevo il profilo privato e una foto in cui mi si vedeva appena. L’ho conquistato con una frase: “sei poesia pura”.
Un comico e un insegnante: due professioni che vi portano a contatto con molte persone, specialmente giovani. C’è un messaggio che cercate di veicolare loro?
Insegnare significa lasciare segni, e i segni si lasciano con la testimonianza e con ciò che si è: negli studenti cerco di seminare semi di libertà, curiosità, rispetto, noia e passione.
Quanto è importante la fede nella tua/vostra vita?
Tanto, anzi, tantissimo. Le nostre promesse nuziali si fondano proprio su questo. Purtroppo, però, sto perdendo la fiducia che alimenta la fede, per cui sto vivendo una fase della vita un po’ debole. Ma come dice il papa, Dio si ritrova a piccoli passi, anzi, a volte è necessario perderlo e perdersi per ritrovarlo in pienezza.
Perché una lettera aperta al papa?
Perché vorremmo andare oltre la classica e banale risposta: “non siete obbligati ad andare in chiesa, o a essere cattolici”. E’ verissimo, ci sono infiniti altri modi di avvicinarsi a Dio, ma vorremmo tornare a sentire casa una chiesa che ci ha accolti per tanti anni.
Quali sono i tuoi/vostri progetti per il futuro?
Amarci, onorarci e rispettarci in salute e malattia, ricchezza e povertà, nella buona e nella cattiva sorte. Una frase che sentiamo e che avremmo tanto voluto proclamare nella casa di Dio.
Desiderio che non è così peregrino come sembra – anche mia moglie avrebbe voluto sposarsi nella sua chiesa. Comunque, ringraziamo Giacomo e gli auguriamo un matrimonio lungo e felice.
Sarebbe bello pensare che testimonianze di vita come la sua abbiano davvero una ricaduta positiva sulla gerarchia ecclesiastica – e sul suo magistero.