Cari giovani LGBT come madre vi dico che “Dio vi ama così come vi ha fatto”
Testimonianza Sara Piga, una madre di Alghero su “Venite e Vedrete!“, il pellegrinaggio verso Assisi dei cristiani LGBT e i loro amici (7-21 Luglio 2019)
“Beati quei genitori che vedranno i propri figli essere se stessi. Beati quei figli che saranno se stessi e decideranno di essere felici”.
Quattro anni fa, dopo la tragica morte di mia madre, mi sono riavvicinata al Signore. Ero stata assente per vent’anni, da quando avevo divorziato e mi sentivo discriminata per questo. Non riesco neanche a descrivere il dolore grande che ancora mi porto dentro ma con la preghiera, il dialogo aperto con Dio e l’eucarestia, trovo la forza di andare sempre avanti.
Grazie al fatto di aver messo al mondo un figlio gay, è la seconda volta che ho potuto partecipare, in qualità di madre, al pellegrinaggio verso Assisi, dei cristiani LGBT. Adoro camminare in mezzo alla natura, vedere immensi paesaggi, sentire il sole sulla pelle, il vento tra i capelli, la pioggia sulle spalle; ascoltare il frinire delle cicale, il garrire delle rondini, il canto dei galli; accarezzare i cavalli, i cani, i gatti incontrati e come San Francesco, pensare a quante cose belle ha fatto il Signore per noi, a quanto sia stupendo il creato e a quanto siamo fortunati di farne parte.
Mi piace avere sempre una strada davanti a me, percorrerla piano, insieme alla mia bimba, con i nostri tempi, a volte troppo lenti rispetto agli altri ma fatta con tenacia, con fede. È stato bello condividere pasti e preghiere con tutto il gruppo che cresceva, diminuiva e ricresceva durante le varie tappe.
È stato fantastico prendersi tutti per mano nei sentieri più difficili, vedere mia figlia circondata da tanti angeli custodi, parlare delle nostre vite, dei nostri progetti, pregare e meditare con Don Fausto e Fra Antonio, i religiosi che tutti i cattolici dovrebbero incontrare, soprattutto se per qualche ragione, vivono il cruccio della discriminazione.
Abbiamo fatto incontri indimenticabili come padre Renzo a Poggio Bustone, così burbero al primo impatto ma di estrema simpatia nell’ora della cena, consumata tutti insieme, con il mitico taglio dell’anguria e lancio delle bucce dalla finestra per gli animali del bosco.
Una cara signora di Arronne che oltre ad aver aperto la sua casa per alcuni bisogni fisiologici, ci ha fatto visitare la chiesina di San Giovanni Battista, di cui abbiamo ammirato, i bellissimi affreschi del XV secolo.
La visita alla città di Spoleto con due ciceroni d’eccellenza, Filippo e Tommaso, una coppia straordinaria che si è presa cura di noi, anche rifocillandoci con una cena sapientemente preparata per l’occasione.
L’incontro con la comunità cattolica dei Chemin Neuf di Trevi che ci ha parlato della condivisione quotidiana tra le famiglie, vivendo in povertà, umiltà e preghiere. E ancora Trevi, mai potrò dimenticare la giovane Madre Badessa, il suo entusiasmo nell’esporci la loro vita di clausura, l’importanza di sentirsi utili al mondo anche solo con le loro preghiere come le radici nascoste di un albero che sono vitali per la sua sopravvivenza.
Ad Assisi, la fantastica accoglienza del piccolo gruppo di cristiani LGBT di Perugia, con un rinfresco da paura che ha reso vani i tentativi di unire al pellegrinaggio, la perdita di qualche chilo!
E infine, un altro luogo per me magico, visitare la Porziuncola a Santa Maria degli angeli. Emozionante poter toccare quelle antiche mura e immaginare questa piccola chiesetta, circondata dal verde e dalla pace della natura. Non è difficile comprendere perché divenne uno dei luoghi prediletti di San Francesco.
In pochi giorni, visitando tutti questi luoghi meravigliosi, si è creato un legame così profondo che sembrava camminassimo insieme da mesi e di nessuno avresti più voluto fare a meno. Siete tutti meravigliosi ragazzi (e ragazze), siate voi stessi sempre!
Abbiate il coraggio di gridarlo al mondo intero perché Dio vi ama così come vi ha fatto e avete il diritto ma soprattutto il dovere di essere pienamente felici! Non abbiate timore dei vostri genitori, anche se inizialmente potrebbero sentirsi smarriti, loro non smetteranno mai di amarvi e presto capiranno di essere davvero “genitori fortunati” perché vedranno e conosceranno un mondo a colori come quello che abbiamo visto noi, in questi giorni trascorsi insieme.
Ps: e portateli al prossimo pellegrinaggio!