Cari senatori e prelati perchè esultare di fronte alla sofferenza di tanti esseri umani
Lettera aperta inviataci da Giulia di Firenze
Ho appreso che il ddl Zan purtroppo è stato affossato: ciò che mi ha fatto più male in tutto questo triste epilogo è stato vedere con i miei occhi l’esultanza di molti (troppi) Senatori e purtroppo anche di una parte della Chiesa.
Pensando a loro, mi chiedo come fanno ad esultare di fronte alla sofferenza di tanti esseri umani, che non sono, come essi affermano, “ideologia gender“, ma sono vite reali, persone in carne e ossa (e, per chi crede, anche dotate di un’anima) che chiederebbero allo Stato e alla società civile e, io spero anche alla Chiesa, il diritto semplicemente di esistere.
Il diritto di non essere calpestati in continuazione, di essere se stessi sempre,non solo quando siamo rinchiusi in casa con i nostri familiari (per chi ha il dono di averli), ma anche quando siamo in chiesa o sul lavoro ,senza dover nascondere sempre chi siamo per paura degli altri,perché camuffare se stessi allo scopo di essere accettati e rispettati non ha mai fatto bene a nessuno.
Ormai ho quasi 40 anni, e sinceramente sono stanca di dover vedere e sentire queste cose. Credo fermamente sia giunto il tempo di un cambiamento, di fare spazio anche al sogno realizzabile di un mondo migliore.
Quelli che hanno esultato di fronte all’affossamento di questa legge di civiltà, temo siano gli stessi che brandiscono rosari come se fossero armi, usandoli però non contro il “Maligno” ma contro le persone, che chiederebbero solo di essere pienamente incluse nello Stato, nella Chiesa e nella società civile. Scusate per questo sfogo, ma quando ci va, ci vuole.
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