Cari senatori non siamo cittadine e cittadini di serie B
Lettera aperta inviataci da Lavinia Capogna
Lo spettacolo che la destra e l’estrema destra ha dato ieri, 27 ottobre 2021, al Senato urlando al risultato del voto é lo specchio del declino in cui versa il mio paese, declino dilagante di umanità, etico e culturale.
Sarebbe inutile ripercorrere qui il lungo iter politico del Ddl Zan ma Alessandro Zan si è battuto per anni come un leone, ha trovato intralci enormi, cavilli, assurdità, sono state ascoltate persone che non hanno nulla a che fare con le persone LGBT, con i disabili, con le donne, che vengono minacciate ed insultate quotidianamente, e, come ha sottolineato Monica Cirinnà in un suo discorso dei mesi scorsi, non è stata ascoltata al Senato neppure una persona transgender.
Ma che importa a voi della sofferenza del ragazzo gay di periferia che viene bullizzato a scuola da alcuni vigliacchi perché non rientra nella loro squallida e falsata visione di come ‘dovrebbero’ essere i ragazzi eterosessuali ?
Che importa a voi della ragazza lesbica assillata di domande sospettose dai familiari del paese sul perché non ha ancora un fidanzato a vent’anni o che viene importunata dal suo datore di lavoro ?
Che importa a voi della trans che non viene assunta in un supermarket perché, anche se capace ed affidabile, non ha l’apparenza ‘tipica’ della cassiera ?
Che importa a voi dell’adolescente gay insultato o minacciato sul web che tenta o realizza il suicidio perché non c’era nessuno ad ascoltarlo, a comprenderlo, a tutelarlo maggiormente legalmente ?
Si dice che i problemi del popolo siano altri, certo disoccupazione, aumenti, pensioni e per tutti la tragedia della pandemia ma anche questi sono problemi del popolo, anche omosessuali e disabili sono il popolo e vivere in una Italia senza discriminazioni e dove le minoranze sarebbero state maggiormente tutelate era fondamentale per la qualità della vita di tutte e tutti, omosessuali ed eterosessuali, italiani e stranieri.
Anche le persone LGBT sono cittadine e cittadini e non ci sono e non ci devono essere persone di serie A e di serie B in questo paese.
E che importa ad alcuni vescovi se parecchi eterosessuali sposati in chiesa conducono una vita privata amorale e sconcertante e tanti omosessuali invece vorrebbero formare una famiglia fondata su un amore vero e che parte di essi siano cristiani ?
E che importa tutto ciò ad alcuni che si dicono di sinistra e che hanno pesantemente intralciato il Ddl Zan ? Il Socialismo é stato distrutto molti anni fa da persone così ma ricordate il Socialismo é un’araba fenice.
Ci avete trattato come cittadine e cittadini di serie B ma non temete continuaremo la nostra non violenta ed instancabile battaglia per una Italia migliore, senza violenze e senza discriminazioni, come stiamo facendo da 50 anni.
#pauradichi> Leggi le altre lettere inviate ai senatori italiani