Caterina Vizzani e Catelina de Erauso, due travestite nell’età moderna
A cura di Irene Agovino
La prima storia che intendiamo affrontare è quella della travestita romana Caterina Vizzani, nata intorno al 1718 e morta(forse) nel 1742 o 1743. La sua storia, raccontata dal medico Giovanni Bianchi viene descritta come e un proprio vero romanzo. Nata da una famiglia modesta, Caterina trascorre l’adolescenza nella Roma papalina, dove incontra una certa Margherita, che sarà il suo unico grande amore. Nel 1732, stando al racconto del Bianchi, comincia la sua vita peregrina che la porta anche a Parigi e Londra. Sarebbe morta, forse uccisa, all’età di 25 anni.
La vicenda, dimenticata poi nell’Ottocento, viene ripresa da D’Anna nel 2003 nel suo libro dedicato all’amore omosessuale, Amiche, compagne, amanti (2003). Attualmente anche il sociologo Marzio Bargagli ha scritto un libro basandosi sulla fonte del Bianchi. Il quale, avrebbe appreso della morte della giovane sei anni più tardi, mentre era a Pisa.
Ma abbiamo delle lesbiche, seppur non ancora coscienti della loro identità, oppure delle donne che si sentono uomini e quindi di fatto siamo di fronte a rapporti eterosessuali? Leggendo i vari testi sulla vicenda, immagino che la Vizzani pensasse di essere un uomo e dunque vivesse in maniera eteronormativa la sua vita sessuale. Cosi come in maniera eteronormativa vivono tutte le donne sposate con le travestite del periodo- infatti i casi sono molti- nella Gran Bretagna, in Francia e in Spagna.
Un altro caso noto dell’età moderna è quella di una suora, che poi si travestì: Catelina de Erauso. Nata nel 1585 nei Paesi Baschi da una famiglia della piccola nobiltà, era stata inviata in un convento domenicano dove prendere i voti. Nel 1601 non sopportando le ferree regole conventuali scappa e si imbarca per il Messico. “Scappando dal convento, peregrinai fino ad arrivare nel Messico e qui mi feci chiamare Miguel de Cerrarta”. Dopo varie peripezie, la de Erauso confesserà i suoi peccati ad un prete e morirà seneramente nel 1650. Secondo della Valle, un messo pontificio, papa Urbano VIII sarebbe stato a conoscenza della sua vera identità e le avrebbe anche permesso di indossare vestiti maschili.
La confusione tra omo ed eterosessualità, tra travestitismo e sodomia sarà alla base degli studi “scientifici” del XIX e XX secolo. Infatti tutti gli scienziati dell’Otto e Novecento, sia in positivo (come Ulrich) che in negativo (Lombroso, Freud) vedranno il travestito e l’omosessuale come un genere che rompe la dualità. Fino a creare la normalità nell’eterosessualità dei nati biologicamente donne o uomini. Uno stereotipo duro a morire.
Bibliografia essenziale
G. Bianchi, Vita di Caterina Vizzani, romana, che per ott’anni vestì abito da uomo e fu servidore, Siena, 1749
D. D’Anna, Amiche, compagne, amanti, Uni Service, Trento, 2003
J.J. McNeill, La Chiesa e l’omosessualità, Milano, 1979
Historia de la monja alferez, Catalina de Erauso, Javier de Marin, Città del Messico, 1991.