Centrosettanta audizioni per seppellire il ddl Zan. Una baracconata senza vergogna
Riflessioni di Massimo Battaglio
E’ finalmente stata resa nota la lista degli “auditi”. 170 persone, a nome proprio o di associazioni ed enti, potranno essere udite dalla Commissione Giustizia del Senato per discutere del ddl Zan. E’ un numero mai visto. Rende perfettamente conto degli intenti puramente ostruzionistici della Lega sull’argomento. Un maggior rispetto delle istituzioni democratiche imporrebbe un atteggiamento diverso.
Ma ciò che fa veramente indignare sono i nomi. Si evince che il presidente Ostellari intende instaurare un clima da baraccone. Sta costruendo un autentico circo delle meraviglie.
Accanto a personalità degne di maggior rispetto (poche), si leggono i nomi più improbabili. C’è Maurizio Coruzzi, in arte Platinette, e c’è Nino Spirlì, presidente facente funzione della Calabria. Si tratta di quel tale che urlava “userò le parole negro e frocio finché vivrò”.
Altre grandi attrattive arrivano dal mondo della “cultura”. Vediamo infatti Giorgio Ponte, definito “scrittore” perché una volta scrisse un articolo su Tempi. In realtà, è un fiero propugnatore delle terapie riparative che applica innanzitutto a se stesso. E poi c’è Chiara Atzori. E’ nota come grande organizzatrice di conferenze contro “il gender”. La sua specialità è l’infettivologia.
Ci sono anche esperti di diritto canonico (che, ci rendiamo conto, c’entra molto), di cui uno, Giacomo Bertolini, si dichiara “avvocato rotale”.
Seguono i rappresentanti dei Mormoni, dei pentecostali e della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme (prove di ecumenismo?). Poi vengono associazioni sconosciute ai più, come “Ora et Labora” e “Famiglie numerose cattoliche”. Al tema della famiglia rimandano i nomi di molti gruppi. Abbiamo “Famiglie nel Cuore”, “Non si tocca la famiglia”, “Pro vita e famiglia”, “Profamilia Montoro”, “Generazione Famiglia”, “Famiglia Domani”, “Associazione genitori Irpini”. Forse ci si sta rendendo conto che la famiglia tradizionale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna è uno dei luoghi preferiti dal verificarsi si fatti omofobi? Forse no.
Altro argomento ricorrente è la “vita”: “Movimento per la vita”, “Vita è”, “Scienza e Vita”, “Universitari per la Vita”. E’ la galassia di gruppetti nati dalle liti interne all’Opur Dei, i cui presidenti sono spesso ridotti a rappresentare unicamente se stessi ma tornano sempre comodi quando c’è da far numero.
Ma, per arrivare a 170, occorreva mettere dentro anche qualche ente serio. E infatti, spiccano su tutti la Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia, la Pontificia Accademia per la Vita, l’Università Cattolica e la Conferenza Episcopale Italiana, audita nella persona del segretario mons. Stefano Russo, vescovo emerito di Fabriano-Matelica.
Mi immagino la faccia che faranno i rappresentanti di questi ultimi soggetti quando si vedranno catapultati su questa pista di nani e ballerine. Chissà che un sussulto di dignità non suggerisca loro di declinare l’invito. In caso contrario (molto probabile), glielo suggeriremo noi.
Se io fossi un cattolico tradizionalista (cosa che non sono grazie a Dio), mi sentirei imbarazzato nel vedere il mio portavoce piegarsi a tanta bassezza per poter dire in giro di essere stato 170 esimo tra cotanto senno.
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