Cervelli sotto sale e libri sotto l’ombrellone
Riflessioni di Federica Mandato del gruppo Ressa di Trento, 19 agosto 2012
In questo periodo sono in ferie in Calabria, a Scalea e mi è capitato di sentire in piazza Cecchi Pavone.. ehm scusate, Paone, presentare il suo ultimo libro (Il campione innamorato, Giunti Editore, 2012), credo invitato dall’Arcigay locale. Non commento il senso e il messaggio del libro, una raccolta biografica su personaggi importanti, dello sport e altro, che hanno fatto coming out e vivono sereni la loro vita professionale e affettiva alla luce del sole, per lo più non in Italia.
Mi ha piuttosto sconcertata l’affermazione di Paone che (ribattendo ad una signora del pubblico perplessa circa l’opportunità di una legge che tuteli le coppie di fatto) dichiarava come sia bello essere liberi e poter manifestare la propria esperienza affettiva anche socialmente, e – cito a memoria: gli omosessuali credenti in questo paese non fanno altro che darsi la zappa sui piedi e se a loro va bene essere repressi e vivere in questa duplicità psicologicamente dannosa, fatti loro, noi laici siamo liberi e felici e rivendichiamo con orgoglio la nostra affettività… e bla bla bla… Dando quindi il fianco ad una contro risposta della signora di prima: “ma signor Paone, l’Italia è un paese cattolico!!”.
Ma scusate, Cecchi Paone non era un gran divulgatore, uomo di cultura e scienza? Come fa quindi a dire certe scemenze? Innanzitutto, mescolando il termine credenti o cristiani, col termine (evidentemente) eunuchi o monaci, inoltre non è possibile continuare a sentire gente che confonde l’essere ‘vaticano centrico’ con l’essere credente e cristiano… il solito problema!
Che miseria, continuamente si sentono persone che si espongono, soprattutto su tv e giornali di larga tiratura, circa l’omosessualità, ma sono per lo più impreparati, pieni di un gran bisogno di ‘dimostrare’ delle cose e non di dichiarare meramente e umilmente le proprie esperienze, il proprio punto di vista, al limite il proprio disagio o la propria inadeguatezza rispetto al tema. Si continua a dimenticare che si parla della vita di persone reali, non di articoli del codice civile o di statistiche trovate sui rotocalchi da spiaggia.
Ammiro comunque l’intraprendenza dell’Arcigay (alcuni presenti accanto a Paone) che, mettendoci la faccia letteralmente, ha portato in un luogo non esattamente gay friendly un personaggio, certo credibile come la Pimpa su certi argomenti, ma che almeno ha stimolato un dibattito e ha fatto fermare molti curiosi che per una sera hanno sentito parlare di omosessualità in senso positivo.
Auguro a tutti una buona estate e, se proprio avete tempo di leggere, consiglio piuttosto la lettura dell’ultimo libro di Jeanette Winterson, Perché essere felice quando puoi essere normale? (Mondadori, 2012), autobiografia-memoriale tra l’altro sulla sua vita difficile di donna in una famiglia iper religiosa (e non parliamo affatto di cattolici!!).
Cecchi Paone Alessandro – Pagano Flavio, Il campione innamorato, Giunti Editore, 2012, pagine 288
Jeanette Winterson, Perché essere felice quando puoi essere normale? , Mondadori, 2012, pagine 206