Che cosa abbiamo imparato camminando insieme con la Tenda di Gionata?
Riflessioni di Mara Grassi e Agostinello Usai, vice presidenti della Tenda di Gionata
“Veni creator Spiritus, mentes tuorum visita”, con questo antico inno allo Spirito Santo abbiamo iniziato l’assemblea dei soci della Tenda di Gionata, domenica 31 maggio 2020, domenica di Pentecoste. Non c’era giorno e preghiera più adatta perché tutti noi che abbiamo deciso di far parte di questa Associazione sentiamo forte come essa sia nata per ispirazione dello Spirito.
Nel 2017, un sacerdote della diocesi di Fermo, don David Esposito, sta combattendo la battaglia più dura, quella contro la malattia. Non riuscirà a sconfiggerla, morirà il 31 marzo di quell’anno, ma ha un sogno: contribuire a far sì che le nostre comunità cristiane “allarghino la Tenda” ( Is 54,2) per far spazio a tutti e diventino “sempre più santuari di accoglienza e sostegno verso le persone LGBT e verso ogni persona colpita da discriminazione”. Casualmente durante la degenza ospedaliera è venuto a conoscenza del Progetto Gionata, ne è rimasto colpito, vuole lasciare un aiuto finanziario a “quei ragazzi” perché possano tradurre nella vita reale quello che già fanno nel web, perché “è nella realtà che c’è il cambiamento”. E’ nei momenti più duri della vita che ti appaiano con chiarezza quelle che sono le cose importanti e don David ha voluto creare questa realtà di servizio, di diaconia, che è diventata la Tenda, perché si favorisca un dialogo tra la Chiesa e tutte le realtà più emarginate.
Per questo, mentre Innocenzo Pontillo, presidente dell’Associazione, ci riassume le iniziative svolte nel 2019 riguardanti l’Accoglienza, la Formazione e l’Informazione e che inizialmente non avremmo immaginato di realizzare, sentiamo con gioia di essere solo strumenti nelle mani di Dio, perché, come abbiamo recitato nel Salmo, “Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori” (Salmo 126 ).
Da un’iniziativa, ne sono nate tante altre. Ne citiamo solo alcune, tutte le altre le possiamo rileggere nella bellissima relazione delle attività associative 2019. Dalla tre giorni di Sestri Levante “Camminando s’apre cammino” è uscito con forza il bisogno di testimonianza. Dai filmati ai genitori fatti da Edoardo è nata la campagna video “La verità rende liberi”, sono seguite infatti le interviste ai giovani e agli operatori pastorali che hanno raccontato la normalità dell’accoglienza, quello che può diventare normalità se ci si mette in cammino. A Sestri Levante abbiamo anche capito chiaramente che solo nell’incontro, nel dialogo, nel mettere insieme le esperienze di genitori, figli, operatori pastorali “si buttano giù dei muri”.
E’ bastato l’invito di Carmine ai genitori di essere presenti al Pride di Bologna perché molti accettassero di andare, la prima volta per tanti. Quanti ragazzi li hanno ringraziati come se li aspettassero da tanto tempo. “Se i ragazzi chiedono qualcosa ai genitori, questi lasciano tutto e partono”. E’ vero e il nostro pensiero va alla realtà nuova e molto importante dei giovani cristiani lgbt, soprattutto il Progetto Giovani che rappresenta la freschezza di tutto il movimento dei cristiani lgbt. Diceva Padre Pino “I giovani hanno una forte personalità propria e autonoma, sono molto propositivi. Questa testimonianza in certi ambiti è esplosiva perché rompe gli schemi soprattutto dentro gli ambienti ecclesiali”.
Il campo dell’Informazione è stato e rimane fondamentale proprio perché “si teme ciò che non si conosce, la conoscenza toglie la paura”. E il Progetto Gionata, nato per raccontare in rete chi sono gli omosessuali, i loro genitori, cosa succede nella Chiesa, è diventato una piattaforma che oggi accoglie anche altre realtà che altrimenti non avrebbero visibilità. Gli articoli, le interviste hanno avuto un impatto molto grande dimostrando che c’è una sete di informazioni che non pensavamo.
E gli orizzonti si allargano con i progetti Gay Christian Africa ed Evangelici LGBT, l’adesione all’European Network of Parents of LGBTI+ Persons (Rete Europea dei Genitori di Persone LGBTI+) e al Global Network of Rainbow catholics (una rete che riunisce le organizzazioni cattoliche che accompagnano il camino deio cristiani LGBT e dei loro familiari)
Ma la cosa che abbiamo imparato di più dal 2019 è che bisogna sostenere le persone facendo rete, perché la rete funziona meglio dei comunicati. Funziona per dare un aiuto veloce e concreto a chi si trova nel bisogno. “Nella Chiesa cattolica si verificheranno ancora situazioni di emarginazione, come possiamo affrontarle se si ripresenteranno?”.
E noi genitori cristiani con figli LGBT, come ci diceva padre Pino, “stiamo facendo il nostro coming out dentro la Chiesa”, nelle realtà associative e di parrocchia in cui siamo inseriti da sempre per dare il nostro contributo affinché la Chiesa che amiamo si rinnovi evangelicamente e non escluda o allontani più i nostri figli come è successo per tanti.
Tante le proposte per il futuro perché il piccolo granello della Tenda possa dare frutto e diventi sempre più una realtà di servizio, fatta “con” le persone, non su di esse. Padre Pino le ha sottolineate tutte e in modo particolare la formazione dei soci. “Una formazione ad intra, conoscersi, condividere molto, ma anche una formazione teologica, antropologica, pastorale”.
Essere entrati nel Direttivo della Tenda di Gionata per noi significa cercare di dare il nostro contributo perché questo si realizzi. Lo facciamo con gioia sapendo di condividere con tutti voi questo cammino.
Un abbraccio. Mara e Agostino
> Relazione sulle attività associative della Tenda di Gionata nel 2019 .“Dai loro frutti li riconoscerete” (file Pdf)
> Slide di presentazione in Assemblea dei Soci delle attività associative della Tenda di Gionata nel 2019 (file Pdf)