Che peccato è amare? Il coming out di una lesbica cristiana
Testimonianza di Kristyn (USA) pubblicata sul sito GayChristian101 (Stati Uniti) il 5 maggio 2010, libera traduzione di Nada Zerkouk
Frequento la chiesa da sempre, ho sempre frequentato scuole bibliche e preso parte a gruppi giovanili durante l’estate e di domenica. Ho avute anche io i miei alti e bassi, come tutti, ma sono sempre rimasta fedele alla mia fede. Crescendo iniziai a convincermi sempre di più che l’omosessualità fosse un peccato e che tutti gli omosessuali fossero destinati all’inferno.
Naturalmente questo mi faceva andare fuori di testa. All’epoca avevo qualche amico apertamente gay, ed ero seriamente preoccupata per loro. Riflettevo spesso sul perché Dio avesse posto questo limite all’amore, solo per una questione di genere. Ma noi non ci innamoriamo della persona in sé e non di un corpo? E se questa persona fosse stata creata del genere opposto, sarebbe stato giusto amarla? Alla fine, siamo tutti delle persone, o no?
E così continuai ad affermare, come da copione, che l’omosessualità era una cosa sbagliata, anche se interiormente credevo fermamente che l’amore fosse sempre amore indipendentemente dal genere.
I miei pensieri più intimi vennero a galla quando conobbi la ragazza più bella del mondo. Era intelligente, simpatica, dolce e si preoccupava sempre per me. La nostra amicizia cresceva sempre di più e finalmente riuscì ad ammettere che mi ero innamorata di lei. Non mi ero mai considerata una lesbica ma non avevo neanche accantonato del tutto l’idea. Lei era attraente, in tutti i sensi della parola, sia corpo che carattere, perché non potevo stare con lei?
Il problema erano i miei genitori, per vari mesi uscimmo insieme di nascosto, fino a quando una sera i miei genitori non mi tartassarono di strane domande sul nostro rapporto. Non ero una persona abituata a mentire, così, gli dissi che io e lei stavamo insieme. Assunsero immediatamente un atteggiamento disgustato e mi vietarono di vederla ancora. A quel punto, cosa potevo fare?
All’epoca, vivevo ancora con loro e andavo ancora a scuola ed andare fuori di casa non era un’opzione da valutare. Per svariati mesi non ebbi la possibilità di vederla, gli unici modi per comunicare erano il telefono ed il computer. Lei mi rassicurava sempre, dicendomi che mi avrebbe aspettata e che nulla sarebbe cambiato. Nel corso di questi mesi la mia salute prese una brutta piega. Stavo male di continuo e percepivo un dolore atroce, i miei genitori dovevano assicurarsi che non compissi il peccato dell’auto mutilazione. Mi chiedevo sempre se tutto ciò non fosse una punizione divina.
Mia madre mi diceva che l’attrazione verso la mia ragazza era soltanto una tentazione del diavolo, ma perché a me non sembrava sbagliato? Sono sempre stata una brava bambina, quando facevo qualcosa di sbagliato, come mentire, mi sentivo sempre male. Stare con la mia ragazza, invece, non mi sembrava sbagliato. Più i miei genitori me lo dicevano, più io ci rimuginavo sopra. Le voci sulla mia “relazione lesbica” iniziarono a girare fino ad arrivare ai miei amici e persino alla mia chiesa.
Quando, di domenica, andai al gruppo giovanile della chiesa con la mia ragazza, fui accolta da degli sguardi un po’ ambigui, mi fecero capire che non ero più la benvenuta. Non l’avrebbero mai detto apertamente ma me lo fecero comprendere. Non venivo più coinvolta nelle attività che facevano, l’animatore del gruppo e sua moglie arrivarono a dirmi che ero troppo vicina alla mia “amica”.
Con il cuore spezzato non ritornai più in chiesa, ed iniziai a chiedermi se ne valeva davvero la pena. La mia ragazza continuò a starmi vicina, rassicurandomi e dicendomi che tutto sarebbe andato bene.
Oggi, sono venuta a conoscenza dell’esistenza di una chiesa che accetta i gay attraverso mia cugina, la quale ha un sacco di amici gay, sto pensando di iniziare a frequentarla. La mia ragazza, che è attualmente la mia fidanzata, mi vede regolarmente al college, e durante il fine settimana, e quest’estate ci sposeremo.
Per quanto riguarda i miei genitori, stanno iniziando piano piano ad accettare la cosa. Sono sicura che tra un paio di anni saranno totalmente abituati all’idea.
Testo originale: A Gay Christian’s Coming out