“Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me” (Giovanni 13:16-20)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Gesù confessa la propria regalità, dopo aver dato il segno più sublime del servizio verso i propri discepoli attraverso il gesto della lavanda dei piedi: resta così chiaro che la logica del regno di Dio è l’umiltà, la donazione di sé, di accoglienza reciproca, di amore che, in quanto unità, è anche fecondità e comunicazione, come nella Trinità.
Dal Vangelo secondo Giovanni 13:16-20
In quel tempo, dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.