Chi vuol venire dietro di me, prenda la sua croce e mi segua (Mc 8:34-37)
Riflessioni sulla seconda stazione: Gesù è caricato della croce, dalla Via Crucis online organizzata dal Progetto Adulti Cristiani LGBT il 26 Marzo 2020
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà. 36 Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima? Marco 8:34-37
Riflessione Introduttiva di Gianni Geraci del gruppo Guado, cristiani LGBT di Milano
Gesù viene caricato della croce. Questo episodio viene ricordato solo da Giovanni. Nei sinottici, invece, all’uscita dal pretorio, la croce viene caricata sulle spalle di Simone di Cirene.
E solo nei sinottici si trova la frase in cui Gesù dice: «Chi mi vuol seguire rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua».
Il catechismo dice che le persone omosessuali sono chiamate «a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione».
Le parole di Gesù, però, ci dicono qualcosa di più. Lui infatti non ci parla solo delle «difficoltà che possiamo incontrare», ma di tutta la nostra vita e, quindi, anche della nostra omosessualità. Di qualcosa che rischiamo di vedere come uno ostacolo e non come lo strumento che Dio ci ha donato per realizzare fino in fondo la sua volontà.
Solo chi capisce che la sua omosessualità è un dono di grazia prende sul serio l’invito di Gesù quando ci dice di prendere la nostra croce. Solo chi rinnega tutti i pregiudizi nei quali era cresciuto riesce a vivere la sua omosessualità come come uno strumento di salvezza per se stesso e per il mondo.
Solo chi impara a considerare la propria omosessualità una vocazione da vivere con serietà e con impegno prende davvero la propria croce e riesce a seguire Gesù per davvero. E contemplando Gesù che viene caricato della propria croce chiediamoci: «Noi la accettiamo davvero la nostra croce? Noi la amiamo davvero la nostra omosessualità?».
Esperienza di Alessandro F.
Era un giorno come tanti altri. No. Il cielo era buio, senza una stella. E il mio cuore come sempre inquieto. Ero a tavola, come tutte le sere con mio padre e mia madre. I miei già sapevano della mia omosessualitá e non avevano dimostrato contrarietà. Ma. Ci sono sempre dei ma nella vita. Dei ma che spesso ti trafiggono il cuore. Il mio ma fu la frase di mio padre, tanto lapidaria quanto gelida, il quale disse “sei gay, nessun problema, ma puoi andare a letto con chi vuoi. A me non interessa“.
Dopo questa frase il gelo avvolse il mio cuore. Non riuscii più a proferire alcunché. Ma come – mi chiedevo tra me- a mio papà, a colui che mi ha sempre voluto bene e accolto non interessa nulla della mia sessualitá? La mia persona non si totalizza con i miei gusti sessuali, ma non considerarli vuol dire dimenticare una parte essenziale di me. Insomma ciò che riguarda la profonditá della mia anima. Insomma il mio io. Conclusi in fretta la mia cena.
Mi congedai. Salii in camera. Piansi lacrime amare che quasi mi scavarono le guance. Ero solo. In quel preciso momento capii che quella era la croce che dovevo portare per tutta la vita. E questo farò. Ma con la fiducia nel Padre misericordioso che sono certo mi accoglie con tutti i miei limiti. Indipendentemente dalle mie inclinazioni.
Anche a lui non interessa sapere con chi vado a letto. Ma mentre mio padre con quella frase ha costruito una barriera di filo spinato tra noi, il non interesse di Dio vuol solo significare il fatto che non mi giudica.
Canto tratto da “O croce fedele” di Mons. Carlo Frisina
Quando a trent’anni si offrì alla passione
Compiendo l’opera per cui era nato
Come un agnello immolato
Fu innalzato sul legno della croce.
O croce fedele, albero glorioso
Unico è il fiore, le fronde, il frutto.
O dolce legno, che con dolci chiodi sostieni il dolce peso.
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