Chiamala come vuoi, ma io continuo a sperare
Riflessioni di Shannon T.L. Kearns pubblicate sul suo sito (Stati Uniti), liberamente tradotte da Virginia Campolongo
“Aggrapparsi alla speranza”. Ti avvicineresti a me per un secondo? Voglio parlarti. Il mondo è spaventoso. Spaventoso. Non credo di averlo mai visto così.
Potresti attribuirne la causa all’accessibilità dei mezzi di comunicazione, o alla fine del mondo, oppure all’intensificarsi della violenza; non importa. È spaventoso.
Inoltre, siamo toccati nel profondo dalle sofferenze delle nostre ferite, dalle lotte con noi stessi, con le persone che amiamo, con i nostri amici e con le nostre famiglie. Lo capisco. Ci sono io qui per te.
Non conosco tutte le risposte, ma ecco quello che faccio:
– Amo a cuore aperto, a più non posso, anche quando questo mi danneggia.
– Cerco di non farmi incattivire dal mondo.
– Mi tengo in contatto con le persone, anche quelle con cui era da tanto che non parlavo.
– Dico alle persone che voglio loro del bene.
– Lascio andare tutte quelle preoccupazioni circa l’essere troppo emotivo, troppo impetuoso, troppo sensibile. Voglio provare tutte queste sensazioni, voglio identificarmi con esse.
– Mi aggrappo, con molto fervore, alla speranza.
Senti, io non sono un ottimista, anzi il contrario, sono pessimista. Ma sai ultimamente cosa succede? Che mi sono aggrappato, con tutte le mie forze, alla speranza, e mi rifiuto di lasciarla andare.
Chiamala sindrome di Pollyanna, chiamala negazione, non m’importa. Ne ho bisogno. Ho bisogno di tenerla stretta e, se lo desideri, lo farò anche per te.
Se fossi qui ti abbraccerei forte, ti offrirei una birra e staremmo seduti a chiacchierare. Potrei metterti in imbarazzo piangendo davanti a tutti. Potrei dirti che ti voglio bene, ad alta voce in un ristorante.
Poiché molti non sono qui, vi lascerò queste parole e tutto il mio amore.
Per qualche ragione, nonostante stia soffrendo, nonostante sia spaventato, il mio cuore continua a rimanere aperto e il mio amore continua a riversarsi. È confuso, fastidioso e inadatto, ma è così.
E oggi? Oggi è sufficiente.
(In origine ho postato questo testo su Facebook. Se vuoi condividerlo come lettera d’affetto per i tuoi amici, sentiti libero di farlo.)
Testo originale: Holding On To hope