Chiesa cattolica e omosessualità. I quesiti aperti alla luce del magistero di Francesco
Sono alcune tra le questioni affrontate da teologi, psicologi, psichiatri, antropologi nella lunga inchiesta avviata, dall’ottobre 2018 al settembre 2019, da “Noi famiglia & vita“, il mensile di Avvenire, ora confluita nel libro “Chiesa e omosessualità. Un’inchiesta alla luce del magistero di papa Francesco” (San Paolo, 2020), con contributi inediti e una prefazione del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna.
Le riflessioni degli esperti (Maurizio Faggioni, Stefano Guarinelli, Pier Davide Guenzi, Paolo Rigliano , Victor de Luna, Damiano Migliorini, Giovanni Salonia, Cristina Simonelli, Maurizio Chiodi, Lucia Vantini, Roberta Rosin,Aristide Fumagalli e Pino Piva) contribuiscono a inquadrare una questione complessa e, in larga parte, indefinita dal punto di vista pastorale, come anche sul piano morale e scientifico.
La stessa decisione di papa Francesco che in Amoris laetitia, dopo aver ricordato l’esigenza della vicinanza pastorale alle persone omosessuali da parte della chiesa, non aggiunge alcun rilievo etico, lasciando sul fondo il passaggio del Catechismo a proposito del “disordine morale oggettivo”, apre uno scenario che merita di essere approfondito.
Sembra prevalere l’invito a leggere la questione con un’ottica diversa, il desiderio di aprire il dibattito, ascoltare il parere della base, avviare nuovi processi nella convinzione che «non tutte discussioni dottrinali, morali e pastorali devono esse risolte con interventi del magistero» (AL 3).
Le domande potrebbero continuare a lungo, le risposte al momento non ci sono. Comunque, non sono agevoli. E, in ogni caso, c’è da dubitare che potranno arrivare tanto presto. Anche nel mondo scientifico le posizioni sembrano diverse, talvolta inconciliabili.
Cosa intendiamo quando parliamo di omosessualità? È corretto il riferimento alla questione omosessualità “al singolare” è più opportuno parlare di omosessualità “al plurale”? L’omosessualità è una condizione stabile, acquisita per sempre o fluttuante, come vorrebbero le cosiddette “teorie del gender”? In sostanza, si “nasce” omosessuali o si entra in questa condizione per una serie di motivi in cui influenze sociali e dati esistenziali si intrecciano a processi genetici e ormonali?
Le teorie più recenti spiegano che esistono in noi fattori che arrivano da “lontano”, cioè dalla di funzione biologica del nostro organismo e che, quindi, sono del tutto indipendenti dalla nostra volontà. E questi fattori ci dispongono a sviluppare un certo orientamento. Nessuno in sostanza “sceglie” se diventare omosessuale oppure eterosessuale.
Se, quindi, la spinta all’omosessualità non è il risultato di una scelta ma la precede, come valutare la responsabilità morale di una persona in rapporto alla sua situazione concreta e alla difficoltà di misurare la qualità umana di una relazione tra persone dello stesso sesso? Non si tratta, soprattutto dal punto di vista pastorale, di interrogativi trascurabili.
«Si tratta di una realtà umana, e dunque di una sfida» scrive nell’introduzione il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, «con cui anche le comunità cristiane sono chiamate a confrontarsi alla luce di quel discernimento sa piante e illuminato richiamato spesso da papa Francesco. Una proposta per riflettere e, se possibile, comprendere un po’ meglio una condizione dell’umano nella quale la ricerca di senso si accende e la domanda di Dio risuona come in ogni altra».
Luciano Moia (a cura di), Chiesa e omosessualità. Un’inchiesta alla luce del magistero di papa Francesco, con contributi di Maurizio Faggioni, Stefano Guarinelli, Pier Davide Guenzi, Paolo Rigliano , Victor de Luna, Damiano Migliorini, Giovanni Salonia, Cristina Simonelli, Maurizio Chiodi, Lucia Vantini, Roberta Rosin,Aristide Fumagalli e Pino Piva, San Paolo Edizioni, 2020, 216 pagine