Chiesa e persone LGBT+? Una diversità che necessita dell’aiuto benedicente
Riflessioni di Ennio Preziosi del gruppo Ponti da Costruire, cristiani LGBT+ della Campania, parte prima
“Cristo premia i giusti o aiuta chi è in difficoltà?”
Una delle ideologie che offuscano la verità sulla vita affettiva è quella che racconta che se una coppia è composta da uomo e donna, ciò garantisce che funzionerà. Un’altra ideologia ugualmente pericolosa è quella che racconta che le coppie LGBT+ siano uguali a quelle etero. Queste favole danneggiano tutti.
Come persone LGBT+ non dovremmo più sbracciarci a proclamare che le nostre coppie sono “sufficientemente buone, stabili e amorevoli, uguali alle altre” per meritare un “diritto” alla benedizione.
Al contrario, dobbiamo essere forti delle nostre debolezze e mostrare semmai proprio quelle debolezze per chiedere alle Chiese cristiane di indirizzarci addosso l’urgente e potente benedizione di Dio e il calore della comunità.
Allora, ogni volta che qualche persona priva di carità ci dirà “le unioni omosessuali non possono essere benedette, perché non presuppongono la differenza tra i sessi e sono rare ed instabili…”, dovremo prontamente replicare:
“PROPRIO PER QUESTO abbiamo bisogno di benedizioni ancora più urgenti e abbondanti”;
“PROPRIO PER QUESTO abbiamo bisogno di una speciale carità e di una pronta solidarietà nel contesto ecclesiastico, familiare e sociale”.
Perché benedizione e comunione non sono premi per i giusti, ma aiuti per chi è in maggiore difficoltà. Salvo perversioni ecclesiastico-politiche.
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