Cinquant’anni fa il Concilio è stato il coming out della chiesa cattolica
Riflessioni di Francis DeBernardo tratte dal blog di New Ways Ministry (Stati Uniti), 11 ottobre 2012, liberamente tradotte da Adriano C.
L’11 ottobre (2012) è un giorno speciale per due motivi. Per la comunità lesbica, gay, bisex e trans (LGBT) è il National Coming Out Day. Per la comunità cattolica in tutto il mondo, è il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II. Solo una coincidenza?
Beh, probabilmente, ma c’è qualcosa d’interessante in questa coincidenza. Il National Coming Out Day è un momento per celebrare il processo di “coming out” per le minoranze sessuali e di genere: ciò è la presa di coscienza, di accettazione, e l’annuncio della loro vera identità.
Cinquant’anni fa la Chiesa cattolica ha intrapreso, con il Concilio Vaticano II, un progetto di riforma pastorale e teologica che è stato, per un verso, un processo di coming out: un progressivo emergere dalle tradizioni calcificate mediante un liberatorio riconoscimento della propria vera identità.
Ma la connessione tra questi due celebrazioni è molto più consistente della metafora appena descritta. In un certo senso, il movimento per la liberazione, l’uguaglianza e la giustizia LGBT nella Chiesa cattolica, è un risultato diretto del Vaticano II.
Pensiamo alla riforma della teologia, al suo ammodernamento nelle interpretazioni scritturali, alla sua apertura alla conoscenza scientifica, al suo invito per la partecipazione dei laici, alla sua chiamata a lavorare per la giustizia nel mondo e la chiesa; nel 1960 tutte queste cose facevano parte dello spirito cattolico del tempo, che ha contribuito a provocare un fiorente movimento di coinvolgimento verso le persone LGBT, e a lavorare per la loro giustizia.
Non è un caso che entrambi ì più antichi ministeri cattolici per le persone LGBT, Dignity e New Ways Ministry, sono stati fondati in questo periodo e siano il risultato diretto da parte di sacerdoti e religiosi dopo il richiamo del Concilio Vaticano II. Allo stesso modo, sarebbe stato inimmaginabile che l’opera teologica innovativa di John McNeill, “The Church and the Homosexual” (La Chiesa e l’omosessualità), venisse scritta prima del Concilio.
E non dimentichiamo gli importanti contributi di liberazione e alla teologia femminista, che fiorirono a causa del Concilio Vaticano II, che hanno avuto entrambi un impatto positivo diretto sul movimento cattolico LGBT.
Anche se i documenti del Vaticano II non menzionano per niente l’omosessualità o la tematica transgender, lo spirito di giustizia e di dignità umana che è infuso in questi testi ha avuto un effetto enorme sul motivo per cui tanti cattolici si sono appassionati nel lavorare per l’uguaglianza LGBT.
Stiamo finalmente vedendo i frutti del Concilio Vaticano II, perchè la generazione che si è cresciuta nella sua scia è ora nella sua piena maturità e sta parlando a favore della giustizia per le persone LGBT nella chiesa e nella società.
Come ben sanno quelle persone LGBT che hanno fatto “coming out”, il “coming out” è un processo continuo che si mantiene costante per molto tempo, anche dopo che tutti conoscono la loro identità. E’ un continuo processo ad avere il coraggio di difendere la verità, la dignità e l’uguaglianza.
Preghiamo che in questo 50° anniversario del Concilio Vaticano II, la Chiesa cattolica continuerà il suo processo di “coming out”, iniziato nel 1962, e impari a vivere all’altezza delle suoi principi e ideali più grandi.
Testo originale: Is It a Coincidence that Coming Out Day and Vatican II’s Anniversary Are Today?