Coloriamo il rispetto. Gli scout di Pesaro trasformano le scritte omofobe in disegni “marini”
Testimonianza di Silvia Zucchini di Pesaro
La bandiera arcobaleno si staglia su un cielo caldo di mare. Sotto, la rosa dei venti segna l’inizio della passeggiata lungo il piccolo molo del porto fluviale di Pesaro, dove il fiume Foglia sfocia pigro.
Qui, al tramonto, sono solite appartarsi coppiette di fronte al sole che nella prima parte dell’estate cala nell’Adriatico, sfidando ogni geografica pretesa di distinzione tra est e ovest, grazie alla particolare curvatura di questo tratto di costa.
Lucine danzanti tra gli spigoli degli ultimi scogli più avanti segnalano la presenza di ragazzini con le canne da pesca, pronti a guizzare al primo strappo della lenza.
Una quieta passeggiata pareva essere quella sera per mio marito, quando il suo sguardo ha urtato frasi omofobe disseminate su una decina di scogli, scritte da una mano violenta.
L’amarezza e lo sbigottimento condivisi in famiglia sono state la molla per agire.
Mio marito, capo scout del gruppo Pesaro 2, ha immediatamente coinvolto la comunità capi per proporre un’azione in vista della prossima Route Nazionale “Generazioni di felicità – Felici di accogliere” e che avesse lo scopo di educare i/le ragazzi/e del clan a gesti di cittadinanza responsabile. Recita infatti il Patto Associativo Agesci: “La scelta di azione politica è impegno irrinunciabile che ci qualifica in quanto cittadini, inseriti in un contesto sociale che richiede una partecipazione attiva e responsabile alla gestione del bene comune”.
Dal 2022 l’Associazione si è impegnata con la Mozione 55 a leggere i segni dei tempi che oggi si manifestano nella richiesta di riconoscimento del diritto a vivere in pienezza la propria identità.
Il gruppo Pesaro 2 aveva affrontato durante il triduo pasquale un percorso di consapevolezza sull’identità di genere e l’orientamento sessuale, guidati dall’assistente regionale delle Marche, don Fausto Focosi.
Mai un laboratorio ha riscosso così tanto successo: i capi hanno riflettuto su una realtà che ormai non si può più ignorare per chi si dedica a percorsi educativi; i ragazzi e le ragazze, dal canto loro, erano entusiasti di poter finalmente affrontare in modo serio, rispettoso e competente le domande che li abitano da sempre.
Davanti alle scritte omofobe, nasce così l’idea di una azione-veglia dal titolo Coloriamo il rispetto, per promuovere quell’“interdipendenza tra pensiero e azione” che è costitutiva del metodo scout.
Districandosi con grande caparbietà nei labirinti delle burocrazie comunali, provinciali e portuali, la capogruppo del Pesaro 2 ha ottenuto l’autorizzazione a coprire le scritte omofobe e trasformarle in disegni a “tema marino”, ideati insieme ai ragazzi e alle ragazze del clan.
Sotto il sol leone del pomeriggio si è realizzata l’attività Scogli Accoglienti: pennelli, colori e fantasia alla mano hanno suscitato non poca curiosità tra i bagnanti che si sono fermati a osservare la trasformazione degli insulti in onde, barchette e pesci.
Anche il neo eletto sindaco e l’assessore alle politiche sociali si sono affiancati agli entusiasti artisti, condividendo il caldo e la passione civile.
Terminata la parte artistica, il clan e la comunità capi si sono fermati a vegliare davanti al sole rosso che si scioglie nel mare, guidati dal versetto di Dt. 31,6: Siate forti, non temete perché Dio cammina con te. In cerchio, attorno alla lampada che illumina la carta d’Italia che riporta alcuni recenti episodi di omofobia, ognuno di noi ha raccolto una storia, l’ha custodita nelle proprie mani e ha deposto un cuore sul luogo dell’aggressione.
Durante la veglia la testimonianza della presidentessa di Agedo Marche ci ha aiutato a riflettere sul fatto che i diritti devono valere per tutti e che non possono mai dirsi dati una volta per sempre.
Poi la testimonianza di Luisa di Rimini, socia della Tenda di Gionata, mamma di un ragazzo scout che ha intrapreso il percorso di affermazione di genere e di Mario, diacono della diocesi di Rimini che con alcune famiglie hanno aperto un dialogo nella diocesi per costruire un luogo accogliente per i genitori cristiani con figli lgbt: i capi scout si sono sentiti interpellati davanti alle storie di vita che hanno conosciuto.
Anche nella nostra diocesi di Pesaro si è aperto da un anno un cammino di consapevolezza e di accoglienza delle famiglie con figli lgbt, fortemente voluto dal vescovo don Sandro Salvucci che sta incoraggiando un cambiamento di passo nella Chiesa.
Il cambiamento nasce così: un pugno di giovani motivati, qualche adulto illuminato, una spiaggia al tramonto, caricarsi del dolore di altri/e e camminare insieme.