Com’è bello stare insieme! L’incontro di settembre della MCC italiana
Articolo di Giacomo Tessaro, volontario del Progetto Gionata, pubblicato sul blog della comunità Il Cerchio – MCC il 27 settembre 2018
Per la nostra prima celebrazione dopo l’Incontro del Network Europeo, e per inaugurare la nuova stagione di incontri, noi del Cerchio abbiamo scelto la casa di Marta e Diana, in riva all’Adda. Anche per me, che conosco il gruppo da poco più di un anno e ho preso a frequentarlo quasi per caso, è stato davvero un incontro con cari amici e amiche che da troppo tempo non vedevo. Molt* di noi hanno fatto di tutto per esserci e tra noi è tornato anche Godfirst, un ragazzo nigeriano che il Cerchio ha aiutato a inserirsi in Italia.
La casa di Marta e Diana sorge a poca distanza da un campo da cui si diparte un sentiero che si perde all’orizzonte, ed è qui che ci rivediamo dopo la pausa estiva e l’avvenimento straordinario dell’Incontro Europeo. È già primo pomeriggio e subito ci mettiamo a tavola: grazie alle padrone di casa e tutte le partecipanti la tavola è imbandita a dovere. I discorsi si intrecciano e chi è nel gruppo da meno tempo impara a conoscere meglio gli altri. L’impressione, confermata poi nel prosieguo della giornata, è quella di un gruppo affiatato che si ritrova attorno a valori comuni e alla ricerca di un modo più umano e soddisfacente di vivere e di concepire il rapporto con il Divino, pur nell’esiguità dei numeri e dei mezzi.
Ci attardiamo attorno al tavolo del pranzo nel piacere di stare insieme, ma alla fine viene il momento della celebrazione, questa volta ideata e condotta da Marta, aspirante pastora MCC. La riflessione si apre con le note di Cat Stevens, non ancora Yusuf Islam; la sua canzone Morning has broken (Irrompe il mattino), con il relativo video, ci accompagna nelle meraviglie della creazione:
Irrompe il mattino, come ha fatto il primo mattino
il merlo ha parlato, come ha fatto il primo uccello
sia lode al canto
sia lode al mattino
sia lode a loro, che sgorgano freschi dal mondo
È dolce la prima pioggia, il sole che brilla dai cieli
come la prima rugiada sul primo prato
sia lode alla dolcezza del giardino umido
che sboccia nella completezza dove passano i suoi piedi
Mio è il sole che brilla, mio è il mattino
nato dall’unica luce, l’Eden ha visto giocare
la lode con il giubilo, lodate ogni mattino
Dio che ri-crea il nuovo giorno
Il Creato e il corretto rapporto con esso sono appunto il tema di questo incontro, e l’esigenza di prendersi cura della creazione di Dio e degli equilibri ambientali è stata ribadita recentemente anche da papa Francesco nella sua enciclica Laudato si’, di cui leggiamo a turno alcuni passi. L’attuale Papa ha scelto come nome Francesco, e proprio Francesco d’Assisi è considerato quasi un patrono della natura, grazie al suo Cantico ed ad alcuni episodi della sua vita in cui ha agito con amore verso gli animali: il video successivo è un brano di Riz Ortolani tratto dalla colonna sonora del film Fratello sole, sorella luna, eseguito da arpa e flauto.
Il corretto atteggiamento verso il Creato sottintende la giustizia, che sia verso il Creato stesso o verso il nostro prossimo umano, esigenza, quest’ultima, sempre presente presso i profeti israeliti, fino ad arrivare a Gesù. Un brano del profeta Amos ci accompagna in questa esigenza di giustizia verso i poveri e gli ultimi, nell’anelito verso una società giusta:
Essi trasformano il diritto in veleno
e gettano a terra la giustizia.
Colui che ha fatto le Pleiadi e Orione,
cambia il buio in chiarore del mattino
e stende sul giorno l’oscurità della notte;
colui che comanda alle acque del mare
e le spande sulla terra,
Signore è il suo nome.
Egli fa cadere la rovina sulle fortezze
e fa giungere la devastazione sulle cittadelle.
Essi odiano chi ammonisce alla porta
e hanno in abominio chi parla secondo verità.
Poiché voi schiacciate l’indigente
e gli estorcete una parte del grano,
voi che avete costruito case in pietra squadrata,
non le abiterete;
vigne deliziose avete piantato,
ma non ne berrete il vino,
perché so che numerosi sono i vostri misfatti,
enormi i vostri peccati.
Essi sono oppressori del giusto, incettatori di ricompense
e respingono i poveri nel tribunale.
Perciò il prudente in questo tempo tacerà,
perché sarà un tempo di sventura.
Cercate il bene e non il male,
se volete vivere,
e così il Signore, Dio degli eserciti,
sia con voi, come voi dite.
Odiate il male e amate il bene
e ristabilite nei tribunali il diritto;
forse il Signore, Dio degli eserciti,
avrà pietà del resto di Giuseppe.
Perciò così dice il Signore,
Dio degli eserciti, il Signore:
In tutte le piazze vi sarà lamento,
in tutte le strade si dirà: Ah! Ah!
Si chiamerà l’agricoltore a fare il lutto
e a fare il lamento quelli che conoscono la nenia.
In tutte le vigne vi sarà lamento,
perché io passerò in mezzo a te,
dice il Signore.
La conversazione che ne segue è come sempre stimolante e ci porta in molti territori diversi: la povertà, le nuove generazioni, il nostro ruolo come Cerchio, la vita in Africa, fino ad arrivare ai prossimi progetti del gruppo.
È venuto il momento del rito che più contraddistingue i cristiani: l’Eucarestia, che noi chiamiamo semplicemente “condivisione del pane e del vino”, lo stesso pane e lo stesso vino che abbiamo condiviso durante il pranzo. Il nostro momento eucaristico è accompagnato da un brano di Bach, Jesus bleibt meine Freude (Gesù rimane la mia gioia), ed è introdotto da una riflessione del Padre della Chiesa orientale Giovanni Crisostomo. Devo dire che questa volta mi sono mancate le danze spirituali che siamo soliti compiere al Cerchio, ma il momento della condivisione eucaristica è sempre molto curato e solenne, senza essere freddo, come spesso rischia di essere in diverse comunità di fede.
La chiusura della celebrazione ribadisce l’intreccio tra giustizia sociale e cura del Creato: a turno leggiamo alcuni paragrafi del libro I crocifissi di oggi e il crocifisso di ieri del teologo brasiliano della liberazione Leonardo Boff; vediamo poi un breve video in cui Julia Roberts impersona Madre Natura che si rivolge a noi esseri umani, mentre sullo schermo appaiono immagini di quella Natura che ci ha creati e ci nutre, ma che in fondo potrebbe anche fare a meno di noi, in quanto siamo soltanto una tra milioni di specie viventi. Le parole sempre attuali del cantautore Pierangelo Bertoli fanno emozionare con la loro durezza e la loro dolcezza:
[…]
Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale
Ha dato il suo putrido segno all’istinto bestiale
Ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario
E tutta la terra si è avvolta di un nero sudario
[…]
Eppure il vento soffia ancora
Spruzza l’acqua alle navi sulla prora
E sussurra canzoni tra le foglie
E bacia i fiori li bacia e non li coglie
Eppure sfiora le campagne
Accarezza sui fianchi le montagne
E scompiglia le donne fra i capelli
Corre a gara in volo con gli uccelli
Poco dopo la celebrazione, viene il momento di collegarci via Skype con la nostra congregazione MCC sorella, la SunCoast Cathedral di Venice, in Florida, con cui abbiamo recentemente stretto un accordo di partnership e di scambio di esperienze. A turno ci siamo presentati di fronte alle responsabili e alle pastore della congregazione, felicissime di vederci e conoscerci (hanno già organizzato alcune iniziative in nostro onore, come un pranzo fatto di piatti italiani).
Difficile riportare in parole l’entusiasmo e la gioia di questo incontro, difficile ricordare tutti i sogni e i progetti che abbiamo espresso. C’è molta voglia di crescere, come individui, come credenti e come gruppo. Probabilmente ci aspettano direzioni che per ora possiamo solo intravedere, ma siamo in cammino, e l’importante è il cammino stesso, percorso in amicizia e condivisione.