Come cambiò la mia vita quando l’HIV divenne parte di me
Testimonianza di Kain tratta dal sito Avert (Stati Uniti), liberamente tradotta da Claudio Abate
Sono sieropositivo da 14 anni ed ora ne ho 34. Quando l’ho scoperto ero terrorizzato. All’epoca uscivo con un ragazzo che non conoscevo molto. Era una persona insensibile e, comunque, consapevole della sua condizione. Credo sia stato questo quello che più di tutto mi ha fatto andare fuori testa: l’aver capito che era stato lui a contagiarmi.
Quando ho avuto la notizia studiavo all’università e vivevo lontano da casa. Ho dovuto continuare a studiare come se niente fosse sebbene, credo, i miei amici si siano preoccupati a un certo punto perché sono dimagrito parecchio.
Finiti gli studi sono tornato dai miei per vivere a casa e ho trascorso diversi anni rifiutandomi persino di leggere qualsiasi cosa che nella stampa gay trattasse il tema dell’HIV. Uscivo e bevevo molto per cercare di fuggire dalla verità. Qualche anno più tardi c’è stata una svolta e ho rivalutato la mia vita, me stesso e l’HIV.
Decisi di rivolgermi ad una clinica per dei controlli regolari e dopo non molto cominciai a prendere dei farmaci. La conta di CD4 raggiungeva all’epoca circa 160 e la carica virale – non me lo ricordo con sicurezza – era molto alta. Inoltre, ero dimagrito tanto, ma siccome ero ancora un ventenne apparivo come un qualunque ragazzo magro di quella età (e ne ero fortemente consapevole).
Uscivo sempre con amici, ma prendevo le medicine di nascosto nel bagno, non dimenticando mai di assumerle. La mia vita sociale è cambiata con il passare del tempo: non mi piace più stare fuori fino a tardi e, di conseguenza, prendere farmaci è diventato meno complicato. Ho anche ridotto il consumo di alcol: bevo raramente solo in alcune occasioni perché il mio livello di tolleranza si è abbassato e detesto essere sbronzo.
La mia carica virale è al momento non rilevabile e la conta dei CD4 è stabile. I valori si sono assestati su questi livelli da parecchi anni (circa 10 ormai). Dal momento della diagnosi ho imparato tanto su me stesso e su come affrontare le cose: sono diventato più determinato e non mi arrendo facilmente. Sono sempre stato un tipo riservato, ma per via della diagnosi lo sono diventato ancora di più in merito a certe cose come la mia salute, sebbene ne parli con amici molto stretti. Benché i medici siano molto utili, è importante avere almeno una persona amica con cui aprirsi.
Faccio sport, mangio sano e curo la mia salute con un esercizio regolare. Ho riacquistato peso e non ho nessuna perdita muscolare facciale o corporea. Sono molto contento di ciò: mi deprimerebbe avere la lipodistrofia o l’atrofia facciale.
Non dimentico neanche per un minuto come è cambiata la mia vita e, benché non mi soffermi più sul passato, ci sono dei giorni in cui mi sento triste, ma se guardo alla mia vita e alle cose che ho raggiunto mi sento meglio e più determinato a fare qualcosa nella mia vita.
Non ho mai avuto una relazione lunga, probabilmente perché temo la reazione dell’altro nel caso glielo dicessi. Ho avuto delle relazioni brevi ma non ho mai avvertito di aver raggiunto la confidenza necessaria per poterne parlare. Devo confessare però che per un periodo sono uscito con un ragazzo che mi ha confidato di essere malato di AIDS.
Abbiamo condiviso le nostre esperienze ed è stato un bel cambiamento sentire di poterne discutere apertamente. Penso spesso al futuro e a cosa mi riserva, ma ciò che importa è essere circondato da amici, che frequento indipendentemente dal fatto che sappiano della mia malattia.
Credo che con il passare del tempo sarà più probabile che ne parli con un ragazzo, probabilmente perché mi conosco ad un livello più profondo e mi sento più a mio agio nella mia pelle. L’HIV è parte della mia vita, ma non la controlla.
Testo originale: I turned my life around: Kain