Come genitori cattolici con figli LGBT le risposte non cerchiamole dalle gerarchie ma nel Vangelo
Testimonianza inviataci da Diana di Torino, una madre della rete 3volteGenitori
Sono Diana, una madre cristiana e vorrei condividere alcune riflessioni con voi. Ho partecipato all’incontro online online “Famiglie fortunate” per Genitori Cristiani i loro figli LGBT e gli operatori pastorali che li accompagnano (25 aprile 2020).
Mi piace sempre ascoltare e condividere le storie di tanti ragazzi e ragazze gay/lesbiche e delle loro famiglie. Si tratta sempre di storie di sofferenza, la difficoltà prima di accettare se stessi e poi di ricevere accoglienza nelle proprie famiglie.
Un percorso che molte volte ognuno compie da solo, se ha fortuna incontra altre persone che già hanno percorso questa strada e trovano aiuto e comprensione. Non sempre questo avviene. Anche leggendo le lettere dei ragazzi su Gionata le storie dimostrano che la situazione non è rosea.
La Chiesa che dovrebbe annunciare il Vangelo della liberazione dalla schiavitù delle regole della dottrina e predicare l’amore di Gesù per le creature tutte, specie le più emarginate, quelle in difficoltà in solitudine, non svolge come dovrebbe tale compito.
Noto che la maggioranza dei preti ritiene che i peccati più gravi siano quelli riguardanti la vita sessuale delle persone. I peccati più gravi vengono perdonati facilmente, mentre l’adeguamento alle regole dottrinali non viene perdonato. Si minaccia l’inferno ai gay. Conta l’apparenza e non la sostanza. Dov’è l’amore per il prossimo, l’aiuto verso gli altri, la mancanza di giudizio? Purtroppo le realtà accoglienti sono poche e se uno non ha la fortuna di abitare in un luogo dove ci sono queste realtà rimane isolato.
Non so se in futuro ci sarà un cambiamento, credo molto molto lentamente. Nel frattempo però non è giusto vivere nel tormento e nella sofferenza per quello che peccato non è. Cerchiamo di cercare le nostre risposte non nelle gerarchie, ma nel Vangelo e nel dialogo diretto con Gesù che le risposte ce le dà, se lo ascoltiamo, risposte che ci saranno di aiuto e consolazione.
Un abbraccio