Come genitori cristiani come avete reagito al coming out di vostro figlio?
Testo tratto dal libro di Susan Cottrell, “Mom, I’m Gay”. Loving Your LGBTQ Child without Sacrificing Your Faith (“Mamma sono gay”. Come potete amare vostro figlio lgbtq senza sacrificare la vostra fede), paragrafo 1, editore Westminster John Knox, edizione riveduta, Maggio 2016, libera traduzione di Diana
La domenica della sera di Pasqua eravamo seduti a vedere un film, quando Anthony disse: “Mamma, ti devo dire una cosa”. Io pensai: “Ha messo incinta una ragazza e le ha chiesto di sposarlo”. Ma i i disse: “Mamma, sono gay”. Lo guardai e risposi: “Cosa?”. Egli ripeté: “sono gay”. Pensai che qualcosa avesse bloccato il mio mondo e che mi si stesse per spappolare il fegato. Subito pensai: “Mi hai rovinato il MIO weekend di Pasqua … come hai osato?”. Gli chiesi: “Sei sicuro?”. Ora mi rendo conto di come fosse stupida la domanda. Capii che era sbagliata subito dopo averla fatta. Era un incubo. Andammo a letto. Inutile dire che non dormii. Vomitai tutta la notte. (Patricia)
“Mamma, sono gay”. Volete nascondere queste parole in una scatola e metterci sopra un coperchio. Vostro figlio è gay o bisessuale, o è in dubbio sulla sua identità sessuale. Non ve ne siete mai accorti (o forse si). Non era ciò che avevate in mente e va contro tutto ciò in cui credete. Subito vi domandate dove avete sbagliato.
Questo testo vuol aiutarvi durante il processo che percorrerete quando vostro figlio (nipoti, fratelli, o ogni altra persona amata) fa coming out.
Una coppia di ragazze del Texas (Stati Uniti), Amy e Jen (di 22 anni), si erano già dichiarate il loro amore prima di dirlo alle famiglie. Amy era cresciuta in una Chiesa Battista del sud, con tutti i loro ammonimenti contro l’omosessualità. Lavorava in una organizzazione cristiane nazionale e nel suo contratto di lavoro c’era una clausola non ben specificata sul “comportamento morale” da parte di tutti gli impiegati.
I genitori di Jen erano liberali, agnostici ed ex-hippies. Naturalmente, Jen ed Amy lo dissero prima ai genitori di Jen, per avere l’aiuto necessario ad affrontare i genitori di Amy.
Ma i genitori liberali di Jen divennero bellicosi. La mamma di Jen telefonò sul luogo di lavoro di Amy e la fece licenziare. Chiamò gli amici ed i parenti. Poi disse a Jen che non avrebbe mai più dovuto rivederla. I genitori di Amy si rivelarono invece gentili ed amorevoli e stanno lavorando per riparare al danno causato dai genitori di Jen.
I genitori (zii, zie e nonni) possono decidere di come rispondere al coming out dei loro cari. Ho scritto questi testi per mostrarvi che avete una scelta anche sull’enorme impatto che questa scelta può avere nella relazione con i vostri figli, ed sul loro futuro. Io uso le parole “genitore” e “figlio” per ragioni di semplificazione, ma questo libro è per chiunque abbia un caro LGBTQ (Lesbica, Gay, Bisessuale, Transgender, Queer o in dubbio sulla sua identità sessuale). Certamente se possibile, l’accettazione da parte dei genitori non ha eguali. Ma se non è così, anche un altro parente o amico può fare una grande differenza.
Il mio cuore si spezza di fronte alle tante famiglie in agitazione, che cercano di riconciliare la loro fede con l’amore per i propri figli – specialmente perché questa disperazione non ha senso. La risposta di Gesù all’umanità è completamente diversa dalle fratture che vediamo in molte Chiese e comunità.
Per molti genitori cristiani o no, il “coming out” del loro figlio non è una buona notizia e potreste interrogare la vostra coscienza per scoprire perché. Volete sapere come comportarvi di fronte a questa rivelazione. Mio marito ed io 6 anni fa eravamo nella stessa situazione. Mentre lottavamo con domande e timori, trovai “FreedHearts” (Cuori liberati) un blog che aiuta a riconciliare l’amore di Cristo con la comunità LGBTQ, le loro famiglie ed i loro amici. Perché semplicemente questo terribile baratro non dovrebbe esserci.
FreedHearts (Cuori liberati) è anche un cammino spirituale per la comunità Cristiana LGBTQ, per i genitori cristiani e per tutti i cristiani che desiderano impegnarsi in una conversazione significativa su due grandi temi:
- la grande disparità tra la chiamata di Cristo all’amore ed all’inclusione e la risposta dei Cristiani, di solito, priva d’amore verso la comunità LGBTQ.
- sulla domanda “è un peccato l’omosessualità?”. Date tutte le interpretazioni e le esperienze di vita coinvolte è una domanda importante.
Queste non sono domande con cui vi dovete confrontarvi immediatamente. Il nostro principale obiettivo ora è di aiutarvi ad affrontare lo shock che state provando e di guidarvi ad una risposta piena di amore verso vostro figlio.
Vi incoraggio a mettere da parte tutto quello che sapete o (presumete di sapere) su problemi morali e culturali dell’omosessualità e chiedete a Dio di mostrarvi di nuovo che cosa ha in serbo per voi. Se siete un Cristiano, avete bisogno ora più che mai di una rivelazione personale di Dio. Sia che siate giunti alla conclusione che si debba sostenere il matrimonio e le relazioni omosessuali (noto come il “lato A” nella comunità cristiana gay), sia che continuiate a credere che queste relazioni siano peccaminose (“lato B”), qui è in gioco qualcosa di più grande e basilare ovvero: Come siete chiamati a rispondere al vostro caro figlio o figlia? Questa è l’essenza di questo cammino.
IL LAVORO DI FREEDHEARTS
Ogni sezione al fondo di ogni paragrafo offre delle domande su cui riflettere lungo il cammino. La mia speranza è di guidarvi in questo dedalo di confusione, superando i maggiori pericoli, aiutandovi a trovare la vostra via verso la libertà e l’interezza.
- Descrivete cosa è avvenuto quando vostro figlio ha fatto il coming out.
- Ve l’ha detto o lo avete scoperto? In quali circostanze?
- Siete rimasti scioccati o ne avevate già un’idea?
- Qual è stata la vostra risposta?