Come nel 1972 il dottor Anonymous contribuì a far rimuovere l’omosessualità dal DSM
Articolo di Cade Anderson-Smith* pubblicato sul sito della British Psychological Society (Gran Bretagna), liberamente tradotto da Silvia Lanzi, parte seconda
La responsabilità di organizzare l’intervento intitolato “Psichiatria: amica o nemica dell’omosessualità? Un dialogo” venne lasciata a Barbara Gittings, che non esitò ad invitare, un altra volta, Frank Kameny.
Gittings chiese di far intervenire anche diversi psichiatri che sostenevano la rimozione dell’omosessualità dal DSM. Una volta scelti i membri del gruppo, la compagna di Barbara Gittings notò una grossa mancanza: non c’era nessuno psichiatra gay. Dopo alcune ricerche, Gittings si imbatté nel dottor John Fryer.
Il dottor Fryer era uno psichiatra molto dotato, con un forte interesse nelle cure del fine vita. Prima della telefonata di Gittings era stato licenziato da due diversi istituti a causa della sua sessualità. Uno dei superiori che l’aveva scoperto aveva argomentato che, mentre sarebbe stato accettabile assumere qualcuno che fosse un po’ strano (e credevano che Fryer lo fosse), e si potesse fare lo stesso con chi era gay, non era possibile dare lavoro a chi fosse entrambe le cose. Avendo paura di perdere un altro posto, all’inizio Fryer rifiutò la proposta di Gittings. Fu solo dopo molti mesi di continui rifiuti che Gittings chiamò ancora una volta Fryer chiedendo il suo aiuto: questa volta accettò, ma a condizione di essere mascherato.
Nel realizzare il suo travestimento, Fryer si rivolse ad un suo amico, diplomato all’accademia drammatica, che gli consigliò uno smoking oversize per nascondere la sua corporatura (Fryer era un uomo imponente). Per il viso, decisero di usare una maschera di latex, distorta per eliminare ogni possibilità di riconoscimento, con una parrucca riccia: scelsero quella di Richard Nixon.
Il giorno dell’intervento (ndr alla Conferenza annuale dell’American Psychiatric Association (APA) del 1972), Fryer usò un microfono che alterava la voce. Tutte queste precauzioni assicuravano che non fosse Fryer a rivolgersi alla sala affollata, ma “il dottor Henry Anonymous”. Il suo travestimento aveva anche un altro scopo: nascondendosi, Fryer poteva parlare a nome di tutti gli psichiatri gay, non solo per se stesso.
All convegno tutti parlarono della necessità di rimuovere l’omosessualità dal DSM. Gli psichiatri sostennero che le prove che l’omosessualità fosse una malattia erano limitate e prevenute. Kameny chiese loro di allearsi con gli attivisti omosessuali, e Barbara Gittings, anticipando il dottor Anonymous, parlò degli psichiatri gay che esercitavano la professione. Quindi fu il turno del dottor Anonymous.
“Sono omosessuale, sono uno psichiatra. Come molti di voi in questa stanza, sono membro dell’APA, e ne sono fiero.”
Spiegò come le centinaia di psichiatri gay presenti al convegno (i cosiddetti “Gay PA”), solo assicurandosi che “nessuno che sia in una posizione di potere possa essere consapevole delle nostre preferenze sessuali o identità di genere” avrebbero potuto sperare di crescere professionalmente.
Il dottor Anonymous continuò sottolineando le difficoltà di provare ad avere un’idea di salute coerente quando, solo per il fatto di essere gay, erano tecnicamente malati. Notò l’ironia degli psichiatri gay che “lavorano venti ore al giorno per proteggere istituzioni che letteralmente ci masticano e ci sputano fuori”.
Quindi il dottor Anonymous si rivolse agli psichiatri gay chiedendo loro di mostrare “ingegnosità creativa” nello sfidare lo status quo, e implorandoli di “rimboccarsi le maniche […] perché abbiamo tutti qualcosa da perdere”.
Per finire, il dottor Anonymous notò la mancanza di umanità del costringere gli psichiatri gay a nascondere la propria identità: “Corriamo […] un rischio, comunque, non vivendo appieno la nostra umanità, con tutte le lezioni che essa potrebbe dare alle persone intorno a noi”.
Finì il suo discorso dichiarando che gli psichiatri gay dovevano “usare le proprie capacità e la propria saggezza per aiutare loro [gli eterosessuali] e noi a crescere sentendosi a proprio agio con quella piccola parte dell’umanità che è omosessuale”.
Dopo il suo discorso, il dottor Anonymous ricevette una standing ovation. Più tardi Fryer notò che a solo qualche sedia dalla prima fila, tra gli psichiatri che ne applaudivano il coraggio e il candore, c’era il funzionario che lo aveva licenziato perche era gay e stravagante.
La decisione del 1973
L’omosessualità fu tolta dal DSM nel 1973, e sostituita dall’“omosessualità egodistonica”. L’APA riteneva che, mentre essere omosessuale non era intrinsecamente patologico, aveva in sé la possibilità di sviluppare specifici problemi di salute mentale a causa dello stress causato dall’attrazione verso lo stesso sesso.
L’effettivo processo pratico della sua rimozione venne fortemente promosso in un incontro, svoltosi nel 1972, tra l’attivista gay Ron Gold e Charles Spitzer, un giovane membro del comitato per la nomenclatura dell’APA (il comitato incaricato di determinare quali condizioni includere nel DSM). Le parole di Fryer, comunque, sono citate come fattore chiave nel cambiamento dell’APA che facilitò la cancellazione dell’omosessualità dal DSM. Ogni accenno all’omosessualità venne tolto dal DSM nel 1987.
La rimozione dell’etichetta di malattia costituì uno spartiacque per la comunità LGBTQ, e una vittoria fondamentale nella lotta contro il pregiudizio. Non solo agevolò l’integrazione degli individui omosessuali in una società sana, ma distolse l’omosessualità dall’ambiente clinico per proiettarla nella quotidianità: su questo si è poi costruita l’emergente psicologia LGBTQ.
Fryer fu riconosciuto ufficialmente come dottor Anonymous al convegno dell’APA del 1994. Morì nel 2003.
In suo onore, l’APA premia con il Fryer Award chi contribuisce significativamente al miglioramento della salute delle minoranze sessuali. Non è noto se queste persone lo ritirino indossando la maschera (distorta) di un ex presidente USA.
* Cade Anderson-Smith è uno studente del primo anno all’Università di Londra in psicologia e psicologia clinica.
Testo originale: The lasting legacy of Dr Anonymous