Come interpretare la Bibbia quando parla di omosessualità
Testo tratto dal libro di Daniel A. Helminiak*, What the Bible really says about Homosexuality, Alamo Square Press, USA, 2000, liberamente tradotto da Luca C.
Qual’è la domanda corretta ai nostri fini tra le seguenti: Cosa insegna davvero la Bibbia? Quale punto di vista è quello corretto? Quali sono i testi della Bibbia relativi all’omosessualità? Nessuna di queste, ma piuttosto “Come sono interpretati e come sono interpretabili i testi della Bibbia relativi all’omosessualità?”Si pensi bene che le parole non sempre intendono davvero quello che dicono, si pensi ai modi di dire che appartengono al nostro contesto temporale, l’epoca in cui viviamo. Ad esempio, negli Stati Uniti c’è il seguente modo di dire: “to be out in the left field”, tradotto letteralmente in “essere fuori nel campo di sinistra”.
Al fine di comprendere, tuttavia, il vero significato di questa espressione è necessario possedere conoscenze minime di baseball e quindi sapere che il giocatore nell’area sinistra del campo si trova particolarmente distanziato dal resto dei compagni perché deve ricevere il colpo in profondità dell’avversario che tirerà da destra.
A causa di ciò, il giocatore di sinistra appare isolato e di conseguenza se si dice a qualcuno: “you are out in the left field” allora vogliamo dirgli che sembra essere isolato dagli altri, chiuso nel proprio mondo.
Tuttavia, questa frase letta da un cittadino britannico con nessuna conoscenza del baseball e neppure delle consuetudini americane comprenderebbe che un tizio si trova in quel momento fuori dall’edificio in un campo situato alla sinistra dello stesso…
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L’insegnamento di Gesù è sulla Semplicità!
Adesso se esaminiamo la Bibbia ed in particolare il passo citato da Matteo (19:24), da Marco (10:25) e da Luca (18:25) troviamo Gesù che dice “E’ più semplice per un cammello passare attraverso la cruna di un ago che per un ricco entrare nel Regno dei Cieli”. Il passo appena citato sembra suggerire l’impossibilità per i ricchi di entrare nel regno dei cieli, ovvero che solo un miracolo basti a salvarli dalla perdizione.
Tuttavia, gli studiosi hanno scoperto che a Gerusalemme esisteva una porta molto bassa e stretta attraverso cui le carovane erano introdotte entro la cinta muraria. Una volta che la carovana fosse giunta in prossimità del varco i cammelli dovevano essere liberati dai pesi e condotti attraverso il cancello, una volta entrati in città potevano essere caricati nuovamente. In questo caso, non serve un miracolo affinché i ricchi entrino nel Regno dei Cieli, ma è necessario che compiano lo sforzo di liberarsi delle preoccupazioni materiali al fine di poter accedere al regno di Dio.
Fin dall’inizio l’autore allude alla possibilità di interpretare la Bibbia in due modi contrapposti: pretendere davvero che un cammello passi attraverso la cruna dell’ago significa far ricorso sistematicamente all’intervento miracoloso per operare la salvezza, in quanto Dio deve intervenire sospendendo le leggi fisiche dell’universo, pensare piuttosto alla necessità di spogliare lo spirito dall’attaccamento ai beni materiali invoca la costante presenza di una Divina Provvidenza nella vita degli uomini che ridona l’immagine di un Dio che opera concretamente attualmente per condurre le nostre vite alla salvezza.
Il primo approccio è, dunque, di tipo dall’alto verso il basso, mentre il secondo approccio procede dal basso verso l’alto: quale tra i due approcci è quello migliore?
Per rimanere nel solco della tradizione Giudaica, l’approccio corretto è quello che procede dal basso verso l’alto. Infatti, Dio creò il mondo e vide che era buono, e successivamente il Figlio di Dio venne sulla Terra ad abitare in mezzo a noi e scelse di morire come noi e per noi per realizzare la nostra redenzione compiendo esperienze di vita comuni a tutti gli esseri umani. La logica conseguenza è che il mondo creato e redento da Dio è governato da leggi naturali buone anche per noi stessi ed è dunque l’ approccio “down to earth” che procede dal basso verso l’alto ad essere privilegiato.
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* Daniel A. Helminiak, autore di “What the Bible really says about Homosexuality, ha conseguito al Boston College e all’Andover Newton Theological School un dottorato in teologia sistematica, ed un altro in psicologia pedagogica ad Austin nell’Università di Texas. Per 28 anni ha servito la Chiesa cattolica romana come sacerdote. Attualmente è membro di Dignity l’associazione dei cattolici LGBT degli Stati Uniti.
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Testo originale: What the Bible Really Says about Homosexuality: Chapter Two. Interpreting the Bible