Come madre sogno una chiesa in cui i nostri figli Lgbt non siano più figli di un Dio minore
Lettera aperta inviataci da Sara, una madre cattolica con foglio omosessuale
Carissimo Santo Padre, è con profonda amarezza che le invio questa lettera aperta dopo le parole da Lei pronunciate ai rappresentanti del Forum “Associazioni Famigliari”, sicura di interpretare i pensieri e i sentimenti di molte mamme.
Sono sposata da più di trent’anni e, come succede in tante famiglie, tra gioie e dolori, insieme a mio marito, uniti, mano nella mano siamo andati avanti in questo meraviglioso mistero che è l’amore tra due persone.
Nel nostro matrimonio abbiamo ricevuto in dono da Dio tre meravigliose figlie.
Circa cinque anni fa abbiamo affrontato quella che per noi è stata la più difficile delle prove; una delle nostre figlie ci ha confessato di essere lesbica. Da principio il mondo ci è crollato addosso, eravamo spaventati, assolutamente impreparati ad affrontare una realtà per noi sconosciuta, un mondo che sentivamo non appartenerci e lontano da noi.
Ma l’Amore di genitori ha prevalso su ogni nostra paura, ogni nostra pregiudizio e sulle orme del Padre misericordioso della parabola evangelica abbiamo accolto nostra figlia che si presentava a noi con la sua vera identità dopo anni di sofferenza vissuti in solitudine senza poter condividere il suo dolore neanche con la sua mamma e il suo papà.
È iniziato per tutta la nostra famiglia un percorso di conoscenza sul tema dell’omosessualità, piano piano sono caduti tutti quei muri che a causa dell’ignoranza alzavamo nei confronti di queste persone.
Durante questo cammino abbiamo incontrato tante ragazze e ragazzi omosessuali, con gli occhi pieni di lacrime feriti dal rifiuto più duro che si possa ricevere nella vita: quello dei propri genitori.
Abbiamo cercato di spiegare a questi ragazzi che a loro volta i loro genitori sono vittime di una mentalità retrograda e moralista che gli fa vivere un cattolicesimo di facciata farisaico così com’è stato per noi.
Oggi ringraziamo il Signore che attraverso il dono di questa figlia benedetta sin dall’eternità, ha aperto i nostri occhi per farci vivere un cristianesimo più autentico.
Dopo le sue parole di apertura pronunciate nei confronti dei gay e scritte nell’Amoris Laetitia, per noi mamme cattoliche finalmente si è aperta una speranza, quella di poter veder riconosciuto ai nostri figli e alle nostre figlie il diritto di amare e di essere amati secondo la loro tendenza sessuale naturale.
Noi mamme siamo delle inguaribili sognatrici, sogniamo un mondo dove i nostri figli vengano accettati dalla chiesa e dalla società non più come figli di un dio minore esposti alla discriminazione di molti, vittime ancora purtroppo di violenze psicologiche e fisiche che lasciano segni profondi nell’anima.
Vuole sognare con noi Santo Padre??
Con filiale devozione e immutate fiducia, una mamma fra le tante…