Come gay cattolico il Sinodo mi ha deluso, ma ora vedo l’inizio del cambiamento
Riflessioni di Carlo, webmaster di Gionata
E’ finalmente uscita la Relazione finale: il documento ufficiale del Sinodo dei vescovi. Si tratta di un testo deludente. Non solo non vi è traccia delle aperture di alcuni singoli vescovi (vedi le varie rassegne stampa segnalate su Gionata.org nei giorni scorsi), ma sono stati cancellati pure passi importanti della relazione intermedia del Sinodo.
Appena letta questa relazione finale, ieri pomeriggio, m’è preso lo sconforto e la delusione. Stanotte, invece, colpa di qualche vescovo apparsomi in sogno (ebbene sì) ho riflettuto su una cosa.
In particolare il capoverso che riguarda le persone omosessuali riporta papale papale (sic!) due incisi che conosciamo bene e che ci hanno accompagnato in questi ultimi venti anni. Ebbene? Pur riportando fedelmente la vulgata vaticana non ha raggiunto la maggioranza dei 2/3 nelle votazioni finali nel Sinodo. Ergo: almeno 1/3 (62 contro 118) dei padri sinodali non ritengono più attuali e attualizzabili quelle affermazioni. E questo è ufficiale!!!!
Il cammino è e sarà lungo. Non ci resta che impegnarci sempre di più a seguire Cristo con tutto noi stessi.
Avanti fratelli e sorelle, ci attende una Terra Promessa feconda e gioiosa.
Un abbraccio a tutti
Carlo, webmaster di Gionata
BRANO TRATTO DALLA RELAZIONE INTERMEDIA DEL SINODO (13 ottobre 2014)
Sono cancellate le parti che sono state eliminate nella relazione finale del Sinodo.
50. Le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana: siamo in grado di accogliere queste persone, garantendo loro uno spazio di fraternità nelle nostre comunità? Spesso esse desiderano incontrare una Chiesa che sia casa accogliente per loro. Le nostre comunità sono in grado di esserlo accettando e valutando il loro orientamento sessuale, senza compromettere la dottrina cattolica su famiglia e matrimonio?
51. La questione omosessuale ci interpella in una seria riflessione su come elaborare cammini realistici di crescita affettiva e di maturità umana ed evangelica integrando la dimensione sessuale: si presenta quindi come un’importante sfida educativa. La Chiesa peraltro afferma che le unioni fra persone dello stesso sesso non possono essere equiparate al matrimonio fra uomo e donna. Non è nemmeno accettabile che si vogliano esercitare pressioni sull’atteggiamento dei pastori o che organismi internazionali condizionino aiuti finanziari all’introduzione di normative ispirate all’ideologia del gender .
52. Senza negare le problematiche morali connesse alle unioni omosessuali si prende atto che vi sono casi in cui il mutuo sostegno fino al sacrificio costituisce un appoggio prezioso per la vita dei partners. Inoltre, la Chiesa ha attenzione speciale verso i bambini che vivono con coppie dello stesso sesso, ribadendo che al primo posto vanno messi sempre le esigenze e i diritti dei piccoli.
BRANO TRATTO DALLA RELAZIONE FINALE DEL SINODO (18 ottobre 2014)
55. Alcune famiglie vivono l’esperienza di avere al loro interno persone con orientamento omosessuale. Al riguardo ci si è interrogati su quale attenzione pastorale sia opportuna di fronte a questa situazione riferendosi a quanto insegna la Chiesa: «Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia». Nondimeno, gli uomini e le donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto e delicatezza. «A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione» (Congregazione per la Dottrina della Fede, Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali, 4).
56. È del tutto inaccettabile che i Pastori della Chiesa subiscano delle pressioni in questa materia e che gli organismi internazionali condizionino gli aiuti finanziari ai Paesi poveri all’introduzione di leggi che istituiscano il “matrimonio” fra persone dello stesso sesso.