Come prete vorrei veder maturare nella chiesa una coscienza rispettosa delle persone omosessuali
Email inviataci da don F.
Cari amici, sono un sacerdote italiano. Attualmente vi scrivo da Amsterdam. Ho appena visitato, tra i vari monumenti, quello in onore alle persone omosessuali perseguitate ed uccise; non vi nascondo la mia profonda commozione, pensando alla cattiveria umana e soprattutto alla resistenza di tanti uomini e donne che si sono opposte ai regimi fondati sulla discriminazione.
Questo rinnova il mio impegno per far capire ai miei amici il dramma delle persecuzioni che ha dovuto subire nella storia la comunità omosessuale. Mi offende l’atteggiamento troppo superficiale che molti, a partire dai sacerdoti, dimostrano di fronte a questa tragedia. Come pastori di comunità dobbiamo avere sempre davanti ai nostri occhi gli esiti terrificanti delle ideologie omofobe ed evitare, ora e in futuro, ogni possibile appoggio o connivenza al rinascere di sempre nuove forme di oppressione. Dei sacerdoti che sono in visita con me, solo uno condivide questa mia sensibilità, ma cerco di trasmettere anche agli altri un pensiero “alto” e critico.
Il contatto con società altamente secolarizzate come quella olandese non mi spaventa: cerco innanzitutto di valorizzarne il buono – presente ovunque – e mettere da parte i suoi limiti, che pure riconosco. Alcuni miei confratelli avrebbero bisogno di fare ancora del cammino per riuscire ad ampliare i loro orizzonti. Mi addolora la poca integrazione che hanno raggiunto tra sfera affettiva, volitiva e intellettuale, ma sono fiducioso che i semi gettati possano generare menti più sveglie e attente.
Vivere a comparti stagni non aiuta. Personalmente, faccio il possibile perché sappiamo integrare mente e cuore, fino a vedere l’a/Altro, anche se bello e desiderabile, non come un oggetto – usa e getta – ma come una Persona! Purtroppo mi accorgo che non tutti riescono a compiere questo passaggio, perché sono prigionieri di una visione ristretta e deprimente, e spesso non colpevolmente. Pertanto vorrei offrire il mio contributo alla maturazione di una nuova coscienza rispettosa delle persone omosessuali. Non numeri o casi morali, ma innanzitutto persone con la basilare vocazione ad amare ed essere amati!