Come trovare la speranza di fronte alle sfide che vivono le persone LGBT cristiane
Riflessioni di Francis DeBernardo* tratte dal blog di New Ways Ministry (Stati Uniti), 29 agosto 2012, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Come ho scritto in alcuni post precedenti, io e suor Jeannine Gramick la scorsa settimana eravamo nello stato di Washington (Stati Uniti) a presentare il sostegno dei cattolici per i pari diritti nel matrimonio. La stato ha legalizzato il matrimonio gay nel febbraio di quest’anno e la legge è stata firmata dal governatore cattolico Christine Gregoire, ma ora verrà rimessa in discussione con un referendum contestuale alle presidenziali di novembre.
Durante uno scambio di domande e risposte a uno degli incontri in programma, qualcuno ha posto quella che è probabilmente la domanda più comune: “Come potete conservare la speranza di giustizia per le persone lesbiche, gay, bisex e trans (LGBT) di fronte a tante sfide?”.
Vorrei tanto avere una risposta semplice. Non ho una pillola magica, né una soluzione pronta a queste sfide. Devono essere guardate in faccia, bisogna rispondere, ancora e sempre. Alcune cose tuttavia nel corso degli anni hanno funzionato bene, e ho parlato di alcune di esse con la gente raccolta lì. Ho pensato di farlo anche qui, con la speranza che commentando il post i lettori contribuiranno con il loro modo di conservare la speranza.
La cosa più importante per me è guardare alle cose positive che sono accadute e stanno accadendo. Nei vangeli, Gesù ha dichiarato che il regno di Dio è già qui, nonostante tutte le apparenze dicano il contrario. Penso che una delle nostre sfide in quanto seguaci di Cristo sia guardare ai segni del regno di giustizia di Dio nel mondo in cui viviamo. Può essere difficile farlo, specialmente all’inizio, ma con la pratica diviene più facile. Proprio come ogni forma di preghiera.
Lo scopo di questo esercizio non è di guardare al mondo attraverso delle lenti rosa, ma di controllare la realtà del mondo intorno a noi. Quando accade qualcosa di brutto è facile cadere nella trappola di pensare che SOLO le cose brutte accadono, quando ovviamente non è così. Fermarsi per guardare al regno di giustizia di Dio nel nostro mondo è un buon promemoria contro la nostra mania di catastrofismo.
Cosa ancora più importante, questo esercizio mi serve per ricordare che in realtà la persona che se ne deve occupare è Dio, non sono io. Mi ricorda che Dio lavora secondo un altro orologio e un altro calendario, e che c’è un tempo e una stagione per l’azione di Dio nel mondo. Mi ricorda che tutto ciò che di buono succede viene da Dio, non dalle mie azioni, e che tutto ciò che sembra negativo è un’opportunità per cercare un modo di “dare alla luce” Cristo nel nostro mondo.
Spesse volte sento di avere una posizione privilegiata per questo tipo di pensiero. La gente tende a pensare che, dato che lavoro per New Ways Ministry, io raccolga ogni giorno un fuoco di fila di messaggi negativi dalla gerarchia ecclesiale e dagli omofobi del mondo secolare. È vero l’esatto opposto. Il mio lavoro per New Ways Ministry mi mette in contatto con migliaia di cattolici che lavorano per fare del regno di giustizia e di eguaglianza di Dio una realtà nelle loro parrocchie e comunità. Invece di guardare alle cose negative che accadono nella Chiesa, ho il privilegio di vedere dei cattolici che lavorano instancabilmente e coraggiosamente per far sì che le persone LGBT siano accolte, accettate, amate e integrate.
L’esperienza di vedere tanti cattolici fare tanto bene mi aiuta a ricordare che la Chiesa è veramente TUTTO il popolo di Dio, non solo la gerarchia e il clero. Di nuovo sottolineo che tutti questi esercizi richiedono tempo, pratica e pazienza, ma penso che siano tutte cose facili da fare per conservare la speranza nel nostro tempo precario e stimolante.
Come conservate la speranza? Cosa vi ispira a continuare ad agire per la giustizia in mezzo a tante sfide? Magari traete speranza da un passo della Scrittura, un libro che avete letto, una persona che conoscete, una comunità cui appartenete…
Testo originale: Finding Hope in Challenging Times