Ancora commenti sull’Amoris Laetitia. Un documento inadeguato per le persone LGBT?
Articolo di Bob Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), il 14 aprile 2016, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
L’esortazione apostolica di papa Francesco Amoris Laetitia, o La Gioia dell’Amore, continua a suscitare commenti e analisi da tutto il mondo. Suor Jeannine Gramick, cofondatrice di New Ways Ministry, è rimasta “estremamente delusa da queste blande osservazioni” fatte nel documento da papa Francesco.
Continua suor Gramick in una dichiarazione al National Catholic Reporter: “[Francesco] ripete gli appelli precedenti alla non-discriminazione senza dare esempi di ciò che la discriminazione comporta. Le persone LGBT vengono evitate, licenziate dal lavoro, sono vittime di bullismo, imprigionate, giustiziate e assassinate”.
Parlando del commento di papa Francesco che la Chiesa a volte può sostenere un’“idea teologica artificiale del matrimonio”, suor Gramick chiede se la Chiesa ha “l’idea teologica artificiale che tutti i matrimoni devono essere eterosessuali?” Ha anche commentato l’Amoris Laetitia lì dove parla dei problemi delle persone transgender: “Il documento non mostra comprensione per l’identità di genere e della pena che i genitori provano quando i loro figli dicono di voler morire perché sono in un corpo sbagliato. Una volta la società pensava che l’omosessualità fosse una scelta; ora sappiamo che l’orientamento sessuale non lo è, ma è una scoperta che ognuno fa di sé. Così anche con l’identità di genere. La persona arriva a scoprire che il suo corpo non combacia con quello che veramente è dentro. Deve seguire i suggerimenti più profondi del proprio cuore”.
Ma suor Gramick ha notato che, come mostra la storia della Chiesa, di volta in volta gli insegnamenti cambiano e dice che il Papa sta “ponendo le basi per il cambiamento”.
Fortunate Families (FF), una rete nazionale di genitori di figli LGBT, ha affermato che l’esortazione di papa Francesco offre “barlumi di speranza,” ma, fondamentalmente, è insufficiente. La loro dichiarazione afferma: “Sentiamo che questo documento avrebbe potuto essere più potente se solo papa Francesco avesse collegato questo insegnamento primario sulla formazione della coscienza ai nostri figli LGBT, che spesso si sentono chiamati da Dio ad una piena partecipazione, inclusa l’intimità sessuale, in una relazione impegnata… Sono carenti anche dichiarazioni positive sui temi dell’espressione di genere e linguaggio non basato su solide prove scientifiche”.
In un commento correlato, Patricia Vasilj, madre cattolica di un figlio omosessuale, ha scritto sul sito di DignityUSA: “I nostri figli GLBTQ non sono solo inconvenienti… I nostri figli GLBTQ meritano più di qualche paragrafo in un documento di 264 pagine. La Chiesa ne ha lasciato molti a pezzi. La Chiesa e la Fede sono intrecciati. Il loro Padre celeste non li ha lasciati, ma di certo non si può desumere dal tono di questo trattato. Sono addolorata e arrabbiata che ancora una volta i nostri figli siano stati feriti da coloro che dovrebbero sapere di più”.
Il Global Network of Rainbow Catholics ha rilasciato una dichiarazione completa secondo la quale Amoris Laetitia “apre nuove prospettive”, sebbene queste prospettive non siano pienamente applicate ai problemi LGBT. E conclude: “Mentre apprezziamo questa comprensione del dialogo, invitiamo la Chiesa ad abbracciarlo lei stessa e ad adottare questo atteggiamento nei confronti delle molte persone LGBTQI nella Chiesa cattolica che vogliono condividere anche con lei la loro fede, vissuta nella loro diversità sessuale e di genere.”
L’organizzazione di riforma irlandese We Are Church Ireland ha affermato in una dichiarazione riportata dal National Catholic Reporter di aver gradito Amoris Laetitia, ma ha notato che le sue raccomandazioni sono inadeguate perché “non riflettono le voci delle famiglie cattoliche, che non hanno avuto capacità deliberativa durante il corso di entrambi i sinodi”. La dichiarazione prosegue: “L’ambito che papa Francesco ha mancato di riconoscere è il dono e la grazia delle persone omosessuali, sia come singoli individui sia nelle loro relazioni.”
In Feminism and Religion’s Gina Messina-Dysert, docente di religione all’Urusline College di Pepper Pike in Ohio, afferma che sembra che papa Francesco “abbia finalmente letto Just Love di Margaret Farley” ma che abbia bisogno di tempo per elaborarlo: “Francesco ci ha detto di iniziare a cambiare le nostre attitudini verso ‘l’altro’ ma non è ancora disposto a cambiare l’uomo che ha fatto le regole del Vaticano. Rifiuta di riconoscere che le relazioni LGBT sono, di fatto, così…continua con un tono fortemente negativo per la comunità LGBT e non riconosce il valore delle donne al di fuori del matrimonio”.
La Human Rights Campaign, attraverso una dichiarazione del vice presidente Mary Beth Maxwell, ha detto “di sperare che il messaggio più aperto ed amorevole nei confronti delle persone LGBT si traduca in una più piena inclusione durante l’Anno della Misericordia”.
John Gehring di Faith in Public Life ha spiegato alla Gaston Gazette che questo documento dovrebbe riorientare la preoccupazione della Chiesa per le famiglie sulle vere minacce contro di loro, piuttosto che su false minacce come il matrimonio omosessuale, che i capi della Chiesa attaccano così duramente: “Mentre alcuni vedono i valori famigliari solo come un campo di battaglia nella guerra delle culture, il Papa capisce che la povertà, la crisi dei rifugiati e l’economia dell’esclusione sono gravi minacce per le famiglie. Allarga la cornice in un modo che dovrebbe ampliare il dibattito al di là di un paio di argomenti caldi sulle questioni sessuali.”
Testo originale: Sr. Jeannine Gramick “Extremely Disappointed” by Pope Francis’ Exhortation