Con Dio non siamo più schiavi o vittime di nessuno (Osea 14,2-10)
Riflessioni bibliche di suor Antonietta Potente*
Ci rimetteremo in piedi se recupereremo questa consapevolezza: non siamo più schiavi o schiave di nessuno. Non abbiamo più da offrire ingiustamente a chi sa solo generare vittime. Siamo donne e uomini liberi, perché ci siamo accorti che Colui o Colei che cerchiamo come è per noi amore e rugiada, albero dalla grande ombra, cipresso sempre verde. Ma la libertà vera dell’umano più umano sarà anche liberazione per la terra che ritroverà i suoi ritmi e non seguirà più quelli ingiusti del mercato e quelli devastanti delle guerre. Questa non è romantica poesia, ma saggezza e intelligenza, per non inciampare ancora.
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Dal libro del profeta Osèa 14,2-10
Così dice il Signore:
«Torna, Israele, al Signore, tuo Dio,
poiché hai inciampato nella tua iniquità.
Preparate le parole da dire
e tornate al Signore;
ditegli: “Togli ogni iniquità,
accetta ciò che è bene:
non offerta di tori immolati,
ma la lode delle nostre labbra.
Assur non ci salverà,
non cavalcheremo più su cavalli,
né chiameremo più “dio nostro”
l’opera delle nostre mani,
perché presso di te l’orfano trova misericordia”.
Io li guarirò dalla loro infedeltà,
li amerò profondamente,
poiché la mia ira si è allontanata da loro.
Sarò come rugiada per Israele;
fiorirà come un giglio
e metterà radici come un albero del Libano,
si spanderanno i suoi germogli
e avrà la bellezza dell’olivo
e la fragranza del Libano.
Ritorneranno a sedersi alla mia ombra,
faranno rivivere il grano,
fioriranno come le vigne,
saranno famosi come il vino del Libano.
Che ho ancora in comune con gli ìdoli, o Èfraim?
Io l’esaudisco e veglio su di lui;
io sono come un cipresso sempre verde,
il tuo frutto è opera mia.
Chi è saggio comprenda queste cose,
chi ha intelligenza le comprenda;
poiché rette sono le vie del Signore,
i giusti camminano in esse,
mentre i malvagi v’inciampano».
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* Suor Antonietta Potente, teologa e religiosa italiana, è membro della Congregazione delle Suore Domenicane Unione di San Tommaso.