Con la resurrezione tutto può cambiare, ma l’amore resta uguale
Riflessioni di Luigi Testa*
Quando appari risorto ai tuoi, non ti riconoscono. È come se tu fossi diverso. Una cosa sola è rimasta: le ferite alle mani e ai piedi. L’unica cosa che non è cambiata, l’unica cosa che non è diversa, è quella: il segno dei chiodi che ti passano la carne.
Può cambiare tutto, può passare tutto, può crollare tutto: restano, però, le ferite dell’amore. Resta l’Amore.
Potrò ancora tornare a baciarle, una ad una, mentre Tu ora mi sorridi e mi accarezzi, bello come solo Tu sai essere. Potrò ancora avvicinare le mie piaghe alle tue, perché ne siano guarite.
Potrò ancora nascondermi nella Tua mano ferita, nel Tuo costato aperto. Potrò ancora guardare i colpi dei flagelli e stupirmi: «È tutto già pagato. È tutto perdonato».
E Tu ancora me le mostrerai, indelebili, ferme lì per sempre, quando sentirò qualcuna delle mie che fa ancora male, quando ancora vedrò cicatrici sul mio corpo, quando ancora mi sembrerà di non essere guarito.
Ci mostreremo l’un l’altro le ferite, Gesù, e non sentirò il dolore, mentre Tu mi guardi e mi dici: «Shh, non è niente».
*Luigi Testa è autore di testi a carattere giuridico e scrive su alcuni quotidiani nazionali. “Via crucis di un ragazzo gay” (Castelvecchi, 2024) è il suo primo libro di natura spirituale, altre sue riflessioni sono pubblicate anche su Gionata.org