Con “Sodoma” di Martel, viaggio nella comunità omosessuale della chiesa cattolica
Articolo di Thomas Depicker pubblicato sul sito del settimanale Moustique (Belgio) il 14 febbraio 2019, liberamente tradotto da Giulia Garofani
Il Vaticano trema (…) per l’uscita del libro di Frédéric Martel, Sodoma. Un titolo volontariamente provocatorio, che fa riferimento a Sodoma, la città incendiata per la collera di Dio nell’episodio della Genesi visto come giustificazione della repressione dell’omosessualità.
L’indagine del giornalista francese è presentata come la rivelazione del “più recondito segreto del Vaticano”: l’enorme numero di preti omosessuali a capo della Chiesa. Frédéric Martel parla di un 80% di preti omosessuali nel mondo cattolico, ma non tutti sono sessualmente attivi. Una notizia che non cambierà la vita ai profani, ma che verosimilmente farà svenire i più conservatori: “Il Vaticano ha una comunità omosessuale tra le più grandi al mondo, e dubito che, anche nel chiostro di San Francesco, emblematico quartiere gay, non ci siano molti omosessuali!”.
Al giornale francese Le Point, che ha incontrato Frédéric Martel per un’esclusiva, l’autore spiega che “più ci si avvicina al sancta sanctorum, più l’omosessualità è diffusa. Più scaliamo la gerarchia cattolica, più troviamo omosessuali. Nel collegio cardinalizio e nel Vaticano è stato eliminato il processo preferenziale: l’omosessualità è diventata la regola, l’eterosessualità l’eccezione”. E a proposito del detto “chi lo dice, lo è”, afferma “i prelati che tengono i discorsi più omofobi e tradizionalisti, in privato si dimostrano omosessuali o omofili”.
La fine della cultura del segreto
Sodoma immerge i lettori nel cuore dei pontificati di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Giovanni Paolo II che, nonostante denunciasse regolarmente l’omosessualità, aveva un entourage principalmente gay, fino a dover rispondere dei comportamenti di due importanti cardinali apparentemente omofobi, invischiati in un caso di prostituzione maschile.
Papa Francesco è rappresentato come il più progressista, principalmente grazie alla frase pronunciata nel 2013 ed entrata nella storia: “Chi sono io per giudicare?”. Inoltre, a causa dell’importante percentuale di preti omosessuali nella Chiesa, si è dichiarato preoccupato da questa “moda gay” in un libro uscito lo scorso agosto: “L’omosessualità è un tema molto grave, che deve essere oggetto di un discernimento adeguato dei candidati al sacerdozio e alla vita religiosa”.
Tra le 1.500 interviste realizzate, Frédéric Martel ha incontrato 41 cardinali, 52 vescovi e monsignori e 45 nunzi apostolici (una specie di ambasciatore della Santa Sede). Assicura che non si tratta di smascherare le lobby gay, ma piuttosto di capire come l’omosessualità costituisce la norma nel cuore del Vaticano.
Il Vaticano non è il solo teatro della ricerca di Martel, che ci porta in tutta Europa, ma anche in America Latina: “Si passa dai sontuosi attici dei cardinali ai bassifondi della stazione Termini, dove hanno luogo due miserie sessuali, quelle dei preti e quelle dei migranti prostituti”, annuncia Le Point. Il libro di 630 pagine, frutto di quattro anni di ricerca in una “comunità omosessuale un po’ particolare”, uscirà mercoledì prossimo [febbraio 2019], primo giorno del summit sulla pedofilia che si terrà in Vaticano.
Tradotto in otto lingue, Sodoma promette di alimentare le lotte interne al Vaticano e di fare molto rumore in un mondo particolarmente conosciuto per la sua cultura del segreto.
Testo originale: “Le Vatican a une communauté homosexuelle parmi les plus élevées au monde”