Articolo 489. In Marocco l’omosessualità è ancora un crimine
Articolo di Giuseppe Di Bella pubblicato sul sito VoxiGay il 3 giugno 2016, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Due uomini, di 25 e 35 anni, sono stati arrestati la settimana scorsa nella città di Guelmim, situata nel sudovest del Marocco, dalla gendarmeria reale. Colti in flagrante delitto durante le loro schermaglie amorose a bordo di un veicolo, sono stati trattenuti in gendarmeria e poi provvisoriamente incarcerati. Il tribunale di prima istanza di Guelmim ha appena deciso la loro sorte, condannandoli a una pena di sei mesi di carcere.
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In Marocco l’articolo 489 del Codice penale criminalizza “gli atti licenziosi o contro natura con un individuo dello stesso sesso”. L’omosessualità è illegale ed è punibile con il carcere da 6 mesi a 3 anni, oltre che al pagamento di un’ammenda. Da qualche mese i casi giudiziari di omosessuali condannati e gettati in carcere si sono moltiplicati in Marocco, Paese a maggioranza musulmana. È chiaro che si assiste a una marea montante di omofobia. La situazione delle persone LGBT è sempre più preoccupante, nell’indifferenza quasi totale della comunità internazionale.
Il Marocco è una destinazione turistica molto gettonata dai Francesi; conviene ormai mettere in guardia le persone LGBT che desiderano passarvi le vacanze. È un Paese da evitare e ancora di più da boicottare in ragione delle numerose discriminazioni di cui sono vittime gli omosessuali. L’omofobia è un crimine, non l’omosessualità!
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Testo originale: Maroc. Les deux homosesexuels arrêtés à Guelmim ont étés condamnés à six mois de prison ferme