Correvano insieme tutti e due (Gv 20,2-8)
Riflessioni di don Fabio
“Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò” (Gv 20,2-8).
La liturgia ci fa fare giri un po’ strani: l’altro ieri Natale, ieri il martirio di santo Stefano, oggi la festa si san Giovanni apostolo ed evangelista, che si autodefinisce “il discepolo che Gesù amava”.
Di certo, Gesù amava la gente che stava con Lui, Apostolə, discepolə, ma, solo di uno, si dice “colui che amava”.
Questo la dice lunga sull’umanità di Gesù; egli era si “vero Dio”, ma anche “vero uomo”, capace, cioè, di provare i nostri stessi sentimenti!
E Giovanni, innamorato di Gesù, corre per primo al sepolcro. Poi, arriva Pietro.
In fondo, è ciò che accade nella Chiesa da sempre: prima arriva il “sensum fidelium” (Giovanni), cioè l’istinto che nasce dall’amore, dalla fede nel credere e praticare alcune cose, e, poi, dopo riflessioni, discernimenti, responsum, dubia, etc., arriva la teologia e il Magistero (Pietro).
Ma ciò che muove tutto è l’amore, perché, come dice Giovanni stesso: “Dio è Amore”!