Cosa affermano alcune chiese evangeliche sulle persone gay
Riflessioni di John Shore tratte dal sito John Shore.com (USA) del 16 Aprile 2013, liberamente tradotte da Simone Ramacci
Un volta la tesi tipica di un cristiano evangelico era che le persone gay altro non sono che persone etero con dei problemi, e che debbono diventare cristiani migliori in modo che Dio li faccia smettere di essere gay.
Tuttavia il completo fallimento del movimento “pray away the gay” (scaccia il gay con la preghiera), insieme all’innumerevole quantità di prove che le persone semplicemente nascono gay, ha finalmente esiliato questa tesi nel dimenticatoio della storia. Ma tutto ciò ha convinto gli evangelici a non scagliarsi più contro l’omosessualità? No di certo. Hanno solo cambiato tesi, tutto qui.
E ne hanno trovata un’altra. Oggi la tesi tipica contro le persone gay è… beh, questo è un passaggio di un’email mandatami di recente:
“Appoggeresti un adultero seriale che lascia sua moglie, ma è semplicemente attratto da altre donne, perché è fatto così ed è nato così? E un alcolista che proprio non riesce a smettere? Gli daresti il tuo appoggio se lasciasse sua moglie per l’alcol? Appoggeresti un goloso? Un vanaglorioso? Perché l’omosessualità dovrebbe essere diversa dagli altri peccati?
Una persona con desideri omosessuali che resiste alla tentazione è esattamente lo stesso di un uomo sposato che resiste alla tentazione di tradire la moglie – ovvero un essere umano che combatte contro il peccato. L’azione più compassionevole sarebbe dire a chi combatte contro l’omosessualità (o qualsiasi altro peccato) di resistere alla tentazione. Continua a combattere. Non arrenderti. Questo è il tuo merito in quanto cristiano, il resistere alla tentazione”.
Ora la tesi è che una persona che combatte contro la “tentazione” di essere se stessa non è diversa da chiunque altro affronti una tentazione “peccaminosa”. Ora, in altre parole, non si vuole più che le persone smettano di essere gay. Ora si vuole che smettano di comportarsi da gay.
Gli evangelici sono letteralmente innamorati di questa nuova tesi. La senti una volta, e poi diecimila volte. L’abbiamo sentita tutti. Se sussurri “gay” nell’orecchio di un evangelico che dorme, è molto probabile che si metta a dire nel sonno “Come ogni altra tentazione. Siamo tutti peccatori. Resistere alla tentazione”.
E spegnere il tuo cervello è il miglior modo per raccontare una cosa del genere. Perché è il tipo di tesi che sembrerebbe ragionevole solo a una persona in stato di morte celebrale. È semplicemente troppo stupida per essere descritta a parole. Ma ci provo lo stesso.
Virtualmente ogni peccato ha una qualità in comune, cruciale, che lo contraddistingue. Poiché quella qualità, presente in ogni altro peccato immaginabile, è completamente assente dall’essere gay o dal “praticare” l’omosessualità, cercare di porre l’omosessualità nella stessa categoria di ogni altro peccato – o semplicemente nella categoria di peccato – è come incollare delle ali su un maiale, e insistere che si tratti di un “uccello”. Non lo è. Non può esserlo. Non lo sarà. Mai.
Ecco quella Grande Differenza tra omosessualità e tutte le altre attività generalmente considerate peccaminose: non c’è nessun peccato che io possa commettere che, per averlo commesso, mi renda incapace di amare o essere amato. Posso uccidere. Posso rubare. Posso rapinare. Posso stuprare. Posso bere fino alla morte. Posso fare qualsiasi azione orribile e nessuno direbbe mai che la causa intrinseca che mi ha spinto a fare quelle azioni è che sono per natura incapace di dare o ricevere amore.
Nessuno dice all’alcolista, al goloso, all’adultero, al giocatore d’azzardo, o qualunque altro tipo di peccatore che avendo commesso quel peccato, essendo chi è, deve smettere di provare amore. Eppure vivere senza amore è esattamente quello che i cristiani anti-gay vogliono per le persone gay.
Quando dici a una persona gay di “resistere” l’essere gay, quello che stai dicendo veramente – quello che veramente pensi – è che debba rimanere casto. Va bene che sia gay, semplicemente non deve vivere comportandosi come tale.
Quello che vuoi è che si condanni da sé a una vita completamente priva del genere di amore romantico, duraturo, emotivo, e intimo che tutte le persone, cristiani inclusi, non solo considerano un diritto, ma anche la cosa più importante del proprio essere umani.
Sii solo, gli chiedi. Vivi solo. Non tenerti per mano con qualcuno. Non appoggiati su qualcuno sedendo sul divano. Non abbracciare nessuno la notte prima di addormentarti. Non avere nessuno a tavola con cui chiacchierare bevendo il caffè del mattino.
Non fare o crescere figli. Non sposarti. Vivi la tua vita intera senza conoscere quella felicità, quella condivisione, quella pienezza. Sii solo. Vivi solo. Muori solo.
Quella “tentazione peccaminosa” cui i cristiani esortano sempre le persone LGBT a resistere è l’amore. Non è divertente, considerato che l’amore è proprio quello che Gesù voleva chiaramente che i suoi discepoli mostrassero agli altri? È talmente divertente che vorresti ridere fino alle lacrime.
Testo originale: What today’s evangelicals are telling gay people