Cosa c’entra la Trinità con il Pride?
Riflessioni* bibliche** di Francis DeBernardo*** pubblicate sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 12 giugno 2022, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Nella Domenica della Trinità non aspettatevi da me una spiegazione di questo mistero: sarebbe di gran lunga al di sopra delle mie possibilità. E dato che è un mistero, dubito che ci sia qualcuno che possa fare chiarezza in proposito. Mi sono spesso chiesto che importanza abbia il concetto del Dio trino, dato che non sembra avere effetti concreti sulla mia fede, né sulla mia vita spirituale.
Quest’anno, però, ho avuto una piccola intuizione a seguito della lettura di Quest for the Living God (La ricerca del Dio vivente) di suor Elizabeth Johnson CSJ, docente emerita alla Fordham University, un manuale accessibile e pratico sulle varie scuole teologiche del XX secolo e su come hanno immaginato Dio. Il capitolo finale si intitola “La Trinità: il Dio vivente dell’amore”, in cui suor Johnson ci offre la spiegazione della Trinità più terra-terra che abbia mai letto o udito.
E non ho scritto “terra-terra” per caso. La maggior parte dei discorsi sulla Trinità che ho letto o udito sono astratti, filosofici, non di questo mondo, e suor Johnson critica proprio quel tipo di immagini e idee, descrivendo l’importanza dell’immagine della Trinità in quanto impegno con e nel mondo, non in quanto separata dal mondo. Scopo delle discussioni sulla Trinità non è di fornire un modello di Dio, come un modello di atomo disegnato durante una lezione di chimica, bensì di descrivere quanto, e quanto potentemente, Dio vuole agire per salvarci.
Scrive suor Johnson: “[Il linguaggio trinitario], che troviamo nelle Scritture, nel Credo, nella liturgia, nella dottrina e nella teologia, è un linguaggio in codice cristiano che esprime la fede secondo cui il Dio vivente si è fatto conoscere attraverso Gesù, e lo Spirito è amore dinamico che coinvolge l’universo, e agisce in vista della salvezza”.
Per l’autrice il concetto di Trinità esprime in maniera sintetica i vari modi in cui un popolo fa esperienza di Dio: “al di là di loro, con loro e dentro di loro”. In altre parole, “assolutamente trascendente, presente storicamente nella persona di Gesù, e presente come Spirito all’interno della loro comunità”. Citando la teologa Catherine LaCugna, secondo cui per Dio “essere” significa “essere in relazione”, l’autrice commenta: “L’analisi della vita interna alla Trinità è un passatempo, se la stacchiamo dall’ansia di salvare il mondo”.
Quali implicazioni hanno queste idee per la Chiesa e la sua relazione con la comunità LGBTQ?
Suor Johnson integra il suo studio sulla Trinità con un invito alla Chiesa a rispecchiare la dimensione salvifica del modello trinitario e la sua uguaglianza radicale: “Chiamata ad essere sacramento della salvezza del mondo, la Chiesa deve essere simbolo vivente della comunione divina rivolta verso il mondo in un amore inclusivo e compassionevole. Solamente una comunità di persone uguali, profondamente in relazione tra loro, che trabocca di lode a Dio e di cura per un mondo in difficoltà, solamente una Chiesa cosiffatta corrisponde a quel Dio trino che si propone di servire”.
Penso anche che sia una felice coincidenza che quest’anno (come accade la maggior parte delle volte) la Domenica della Trinità cada durante il mese del Pride. La seconda lettura di oggi, tratta dalla Lettera di san Paolo ai Romani, ci offre un bellissimo passo da meditare: “Noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”.
Le ultime parole del brano ci riportano alla dimensione salvifica del Dio trino descritta da suor Johnson, e tutto il brano è una sorprendente descrizione del movimento per i diritti LGBTQ.
Durante il mese del Pride rammentiamo le afflizioni del passato, che però sappiamo non avere prodotto catastrofi, bensì pazienza; la pazienza aiuta a costruire il carattere, e il carattere è ciò che ha permesso a quello che inizialmente era soltanto il movimento “lesbico e gay” di allargarsi e diventare un movimento che promuove l’uguaglianza di tutti gli orientamenti sessuali e le identità di genere; e la crescita del movimento ha generato speranza.
Se la speranza nell’uguaglianza affonda le radici nell’azione salvifica del Dio trino, che sta oltre noi, che è con noi e dentro di noi, allora certamente non ci deluderà. Per me, questa idea è ancora più degna di essere celebrata del Pride!
* Le letture per la solennità della Santissima Trinità, 12 giugno 2022: Proverbi 8:22-31; Salmo 8:4-5, 6-7, 8-9; Romani 5:1-5; Giovanni 16:12-15.
** Il passo biblico è tratto dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI.
*** Francis DeBernardo lavora per New Ways Ministry dal 1992, prima come volontario poi, a partire dal 1994, come membro dello staff; dal 1996 è direttore esecutivo. Propone iniziative riguardanti cattolicesimo e tematiche LGBT nelle parrocchie, nelle diocesi, centri conferenze, università e comunità religiose in tutti gli Stati Uniti. È autore del libro Marriage Equality: A Positive Catholic Approach (Il matrimonio omosessuale. Un punto di vista positivamente cattolico). È redattore e autore di Bondings 2.0, blog quotidiano di notizie e opinioni sulle tematiche LGBT nella Chiesa Cattolica. Suoi articoli sono apparsi nelle riviste The National Catholic Reporter, Commonweal, The Advocate e The American Catholic. È stato l’oratore di punta alla conferenza su religione e tematiche LGBT tenutasi al primo World Pride di Roma nel 2000; è intervenuto anche alla conferenze interfede in occasione del World Pride di Londra nel 2012.
Testo originale: What Does the Trinity Have to Do With Pride?