Cosa possono insegnare le coppie gay a quelle eterosessuali?
Articolo di Ian Kerner* tratto dal sito della CNN (Stati Uniti), 18 maggio 2012, liberamente tradotto da Adriano C.
Con il recente voto contrario al matrimonio gay nella Carolina del Nord (Stati Uniti) e il sostegno del presidente Barack Obama all’uguaglianza dei matrimoni, le relazioni tra persone dello stesso sesso sono in vetta a tutti i titoli di cronaca. Ma io e i miei colleghi abbiamo interessi meno politici: vogliamo concentrarci su come aiutare i nostri clienti gay, lesbiche e bisessuali nell’affrontare gli stessi problemi che incontrano anche i clienti eterosessuali.
Le coppie appartenenti a tutti gli orientamenti sessuali, sono alle prese con le stesse tematiche, dalla libido disarmonica alla routine sessuale che porta all’infedeltà. “Le dinamiche intrinseche sono identiche”, dice Emily Nagoski, educatrice sessuale e autrice del libro “Una Guía Científica para las Relaciones Exitosas” (Guida scientifica per le relazioni di successo).
“Possono assumere molte forme a causa delle differenze di sesso o delle esterne pressioni sociali, ma le regole sono le stesse e vi sono chiare indicazioni che le coppie omosessuali sono più portate a seguire queste regole che non le coppie eterosessuali!”
Nagoski mi ha mostrato uno studio condotto per 12 anni suelle coppie dello stesso sesso, condotto dall’eminente Dr. John Gottman, terapeuta coniugale, che ha concluso che tutti i tipi di coppie, etero od omosessuali, condividono molti degli stessi problemi e gli stessi percorsi nel desiderio di continuare felicemente la relazione. Ma la ricerca di Gottman ha anche evidenziato che le coppie gay/lesbiche sono più incoraggiate ad affrontare i loro conflitti e che, rispetto alle coppie eterosessuali, quando discutono tra di loro lo fanno con più affetto ed umorismo.
Gli studi suggeriscono, per esempio, che le coppie di sesso maschile tendono a fare sesso più spesso di qualsiasi altro tipo di coppie, mentre le coppie lesbiche generalmente hanno meno rapporti sessuali. Come succede spesso, le donne preferiscono l’intimità emotiva piuttosto che quella sessuale, un basso impulso sessuale può non essere un problema.
Allo stesso modo, due uomini con una forte libido potrebbero realizzare i propri desideri sessuali in una relazione aperta. “Un certo numero di miei clienti omosessuali preferisce essere sessualmente aperto ma emozionalmente monogamo”, dice Joe Kort, terapeuta sessuale e di coppia. “Possono aver amanti esterni alla relazione e non minacciare la relazione stessa”.
E’ un tipo di unione di coppia omosessuale al quale Dan Savage, giornalista del sesso, ha dato il famoso termine di “monogamish”, ma non è necessariamente legato alle relazioni omosessuali. “Soprattutto gli uomini, sono capaci ed in grado di separare i propri sentimenti sessuali da quelli emozionali”, spiega Kort. “E’ una capacità degli uomini, non dei gay”. Allo stesso tempo le coppie gay e lesbiche, hanno delle preoccupazioni tipiche che non esistono nelle relazioni etero. Per esempio, “i due componenti della coppia possono avere una tappa differente nella quale decidere di dichiararsi omosessuale”, dice Kort.
“Se qualcuno nella coppia è più dichiarato, lui o lei potrebbe fare delle pressioni alle quali il partner non si sente ancora preparato, come conoscere le famiglie o essere fisicamente affettuoso in pubblico”. Anche il sesso svolge un ruolo importante nel modo in cui le coppie si relazionano tra di loro, dentro o fuori casa, e le coppie omosessuali non fanno eccezione.
In genere, afferma Kort, le donne tendono a concentrarsi sull’intimità emotiva, mentre gli uomini possono essere emotivamente distanti tra di loro. Le coppie gay o lesbiche possono trarre beneficio dalla terapia nel momento in cui due persono hanno maggiori differenze in queste caratteritiche. In altre parole, una coppia di donne possono avere il desiderio di lavorare maggiormente sulla loro individualità, così come la terapia potrebbe aiutare una coppia di uomini ad essere maggiormente comunicativa tra di loro.
Se pensate di iniziare una terapia, esaminare la questione potrebbe avere dei vantaggi. “Il terapeuta non deve essere necessariamente gay o losbica, ma deve comunque essere totalmente informato sulle relazioni omosessuali, non solo sostenere i gay e le lesbiche”, spiega Kort. Questo include anche l’avere una conoscenza approfondita delle differenze, a volte sottili, tra le coppie omosessuali e quelle etero, e deve spaziare dalle preoccupazioni sulla discriminazione e sul “coming out”, fino alle influenze sulle tematiche sessuali legate al periodo infantile.
* Ian Kerner è consulente sessuale e autore di articoli di successo del New York Times, tiene una rubrica settimanale su “The Chart”, un blog sulla sessualità. Potete leggere di più su di lui nella sua pagina web,” GoodInBed.com”.
Testo originale: Las lecciones de las parejas gay que pueden aprender los heterosexuales